Attentato incendiario a Rebibbia
ROMA Due auto sono state distrutte da un incendio la scorsa notte, poco dopo le 2, nel parcheggio antistante il carcere femminile di Rebibbia a Roma. Le vetture civili, appartengono ad agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere. A spegnere le fiamme innescate da alcune bombe molotov sono stati i vigili del fuoco di Roma. Del caso se ne stanno occupando gli agenti della questura capitolina. Tra le ipotesi privilegiate, c’è quella di un atto violento in seguito ai fatti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove alcuni detenuti sono stati vittime di un pestaggio da parte degli agenti di custodia. Fatti sui quali sta indagano la procura.
Le reazioni
Secondo Donato Capece, segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, «quel che è avvenuto nel parcheggio delle auto private del personale in servizio nella casa circondariale femminile di Rebibbia a Roma merita di essere approfondito con estrema attenzione. Va chiarito se, come sembra, si è trattato di una vera e propria intimidazione ai danni di due poliziotte penitenziarie del carcere romano da persone non identificate, che hanno incendiato le auto nella notte. Auspico che le indagini facciano piena luce su questo grave e inquietante episodio. Dopo le gravi vicende di Santa Maria Capua Vetere, sono state molte le prese di posizione inneggianti all’odio verso il Corpo di polizia penitenziaria ed i suoi singoli appartenenti da parte dell’area extraparlamentare ed antagonista in tutta Italia. La Polizia penitenziaria è e rimane un corpo di polizia dello Stato sano e fondamentale a garantire l’ordine democratico e la sicurezza dei cittadini».
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