Mattarella fa 80 anni, sui social diluvio di auguri e affetto
Sergio Mattarella festeggia 80 anni (è nato a Palermo il23 luglio1941) ed è sommerso dagli auguri di tutti, dai semplici cittadini ai personaggi famosi, e il suo nome campeggia nei trend topic sui social. Molti scrivono il loro messaggio sui social e così il nome del Presidente da stamane è ai primi posti per citazioni sui social con l’hashtag #mattarella. L’ondata d’affetto verso il capo dello Stato ha anche travolto i limiti delle normali formalità istituzionali e sui social molte persone si rivolgono a lui con un colloquiale “Sergione”.
Gli auguri di Draghi
“In questi anni il suo equilibrio e la sua saggezza sono stati garanzia di stabilità per il nostro Paese. La sua autorevolezza e il suo incessante lavoro a tutela dei principi della Costituzione hanno permesso di superare contrasti e divisioni, e di rafforzare la nostra Repubblica”. Così il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un messaggio di auguri al Presidente della Repubblica. “Nei mesi più terribili della pandemia ha saputo unire gli italiani grazie al suo alto senso dello Stato e alla sua profonda umanità – prosegue Draghi – In un periodo di grande sofferenza e smarrimento, l’Italia ha sentito forte la sua guida”.
Il semestre bianco di Mattarella
Un compleanno a ridosso del 3 agosto, quando comincerà il semestre bianco durante il quale il Presidente non può sciogliere le Camere, in base all’articolo 88 della Costituzione. A febbaio, poche ore prima di convocare Mario Draghi per incaricarlo di formare il governo, Mattarella ricordando Antonio Segni consegnò una riflessione sulla rielezione dei presidenti e sul semestre bianco. Per il suo predecessore la Costituzione avrebbe dovuto prevedere esplicitamente “la non rieleggibilità” del Presidente, rendendo così possibile “abrogare” il semestre bianco. Per Mattarella questa è infatti “una disposizione che – a giudizio del Presidente Segni – ‘altera il difficile e delicato equilibrio tra poteri dello Stato e può far scattare la sospensione del potere di scioglimento delle Camere in un momento politico tale da determinare gravi effetti’”. Parole consegnate alla storia.
La Costituzione e le riforme
Infatti se, come molti pensano, anche al Colle, dopo la riforma del taglio dei parlamentari e del voto ai diciottenni per il Senato sarà necessaria una revisione complessiva di alcuni aspetti della Carta, allora si potrà cogliere l’occasione di riformare l’articolo 88. Certo ora si aprirà un periodo complicato per la politica italiana, ma al Quirinale si ritiene che il senso di responsabilità dovrebbe fare premio e l’impossibilità stessa di andare al voto potrebbe addirittura consigliare di non portare le tensioni fino alle estreme conseguenze. Del resto restano intatti tutti gli altri poteri del Presidente, dalla moral suasion al potere di firma. Francesco Cossiga arrivò a dimettersi per sbloccare una situazione a suo avviso eccessivamente “incartata”, ma tutti sono certi che Mattarella, che ha difeso l’ordinato e naturale svolgimento della legislatura, non farebbe nulla per interrompere traumaticamente un mandato che per la Costituzione deve durare sette anni.
La eventuale rielezione
Come promesso ai cittadini durante il discorso di fine anno, Mattarella proseguirà nell’impegno che si è dato per l’ultimo anno della sua presidenza: “La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela” disse la notte di Capodanno. Giovedì prossimo il Presidente parteciperà alla tradizionale cerimonia del Ventaglio, sempre rigorosamente con mascherina e rispettando i distanziamenti. Molti cercheranno di interpretare le sue parole per capire se il no alla rielezione resta granitico, come ritiene chi lo conosce. Certo i sondaggi continuano a vedere Mattarella come figura molto amata, istituzionale ma vicina ai cittadini, e alcuni partiti sperano che il Presidente possa restare oltre gennaio permettendo così anche a Draghi di restare a palazzo Chigi senza scossoni. Il Presidente ha però fatto sapere di considerare sette anni più che sufficienti, sia dal punto di vista personale che costituzionale.
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