Roma
8:55 pm, 14 Luglio 21 calendario

Discarica ad Albano furia di sindaci contro Raggi

Di: Redazione Metronews
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La narrazione della sindaca Virginia Raggi sui rifiuti andata in scena in Aula Giulio Cesare ha fatto infuriare i 30 sindaci della provincia di Roma che ieri non sono  stati fatti entrare nel corso dell’assemblea straordinaria sul tema in Aula Giulio Cesare e hanno protestato in piazza.
La prima cittadina, che è anche sindaca della Città Metropolitana, ha fatto appello al «senso di responsabilità» degli amministratori provinciali nel ribadire la volontà di proporre la discarica di Roncigliano, nel Comune di Albano, come sito dove stoccare provvisoriamente  200 mila tonnellate di rifiuti capitolini, addossando alla Regione il fallimento della gestione ambientale. «In Lombardia ci sono 21 discariche, nel Lazio due, una delle quali è quasi al limite», ha detto la Raggi. Ma come hanno ricordato i primi cittadini di Albano e Fiumicino, Massimiliano Borelli ed Esterino Montino, il Piano regionale prevede che le discariche siano individuate dai Comuni entro i loro confini. Il primo cittadino di Albano ha già annunciato di avere pronto il ricorso al Tar contro la discarica. E dalla sua parte ci sono tutti i sindaci, di centrosinistra, centrodestra e pentastellati, che ieri non hanno potuto partecipare all’assemblea straordinaria in Campidoglio.
Oggi ci sarà il tavolo al ministero per la Transizione ecologica, chiamato a dirimere la questione assieme a Campidoglio e Regione. Sarà difficile per la prima cittadina della Capitale portare all’incontro il parere favorevole sulla discarica di Albano da parte degli altri sindaci.
“Fuori dal Campidoglio, mentre la sindaca Raggi conferma la volontà di riaprire la discarica di Albano, oggi siamo in 30 sindache e sindaci della Città metropolitana. Abbiamo chiesto di entrare ed assistere, visto che in aula capitolina si discute di noi e dei nostri territori, ma ci è stato risposto che non c’è spazio a causa del Covid – dice  il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – Balle! Il consiglio non è a porte chiuse e dentro ci sono una quindicina di persone per un limite massimo, secondo le regole anti covid, di 40 persone. Quindi almeno alcuni di noi potrebbero entrare. Evidentemente non c’è la volontà e il virus è un alibi. È un gesto inaccettabile, uno sgarbo istituzionale proprio mentre Raggi ci chiede responsabilità per mettere una pezza ai guai di Roma che lei, in 5 anni, non ha saputo affrontare”.”Non accetteremo atti unilaterali – aggiunge – e siamo pronti a impugnarli, se necessario. Supporteremo in ogni modo la battaglia del sindaco di Albano che è la battaglia di ognuno di noi che in questi anni abbiamo fatto i salti mortali, insieme ai nostri cittadini, per avviare e consolidare livelli alti di differenziata. Noi siamo stati responsabili. Raggi no. E rifiuta anche il dialogo: vergognoso”. 
“Trovo incomprensibile che la sindaca Raggi stia parlando di come risolvere l’emergenza rifiuti della sua città, scaricando l’immondizia di Roma sui comuni dell’hinterland che noi rappresentiamo e ci venga impedito di ascoltare le sue parole”, denuncia Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri che insieme ad una ventina di primi cittadini, con la fascia tricolore, ha chiesto di assistere ai lavori dell’aula dove in discussione c’è anche il futuro del proprio territorio. Tra i sindaci presenti c’erano i rappresentanti dei comuni di Albano, Castel Gandolfo, Cerveteri, Fiumicino, Santa Marinella, Colleferro, Rocca Priora, Zagarolo, Lariano, Valmontone, Castelnuovo di Porto, Capena, Torrita Tiberina, Sacrofano, Colonna, Genzano, Moricone, Vicovaro, Mazzano Romano. 

14 Luglio 2021
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