Wimbledon
6:38 pm, 11 Luglio 21 calendario

Berrettini non ce la fa ma è nella storia lo stesso

Di: Redazione Metronews
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TENNIS Vincere è l’unica cosa che conta, si dice. Vero. Ma Matteo Berrettini, pur sconfitto dopo una battaglia di quasi tre ore e mezza, ha comunque centrato un bersaglio enorme: la Storia. E non solo per essere approdato in finale sull’erba divina di Wimbledon, unico italiano in tutti i tempi. Ma anche per aver giocato un tennis «very powerful», come ha ammesso lo stesso Djokovic durante la premiazione finale. Il risultato è simile a quello del match che aveva opposto il serbo e il romano sulla terra di Parigi: vince il primo, in 4 set (6-7, 6-4, 6-4, 6-3), durissimi. E simile è stato il sollievo del vincitore.
Un match però, quello del 25enne italiano, peraltro “baciato” dal favore spudorato del pubblico (per questo Nole si è un po’ innervosito), perennemente giocato all’inseguimento di Djokovic, capace di imporre la legge del break. Un inseguimento che nel primo set è coronato da una clamorosa rimonta, ma che nei successivi si arrende all’impotenza di fronte a un robot, un uomo di gomma, un gigante indistruttibile come un destino. 
Dopo un inizio contratto per entrambi, il serbo prende il largo fino al 5-2. Berrettini però si sveglia, annullando un set point e cominciando a macinare il suo tennis e il suo servizio micidiale (anche se al di sotto di quella percentuale di prime palle a quota 70% che alla vigilia era stata indicata come necessaria). Dopo il contro-break, la vittoria al tie-break: 7-4. Assorbito lo schiaffo, il serbo monta in cattedra, anche se la resistenza di Berrettini si sostanzia in una costante attenzione e in colpi spettacolari come un incredibile tweener. Djokovic non si smarrisce, tiene il pallino in mano e guida le danze. Nell’ultimo set riesce ad avere ragione dell’avversario soltanto al terzo match point. «Bravo Matteo, hai davanti una carriera». E Matteo concorda.
SERGIO RIZZA

11 Luglio 2021
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