Quel sogno inglese del lunedì di festa

CALCIO La potenza di Harry Kane. La velocità di Sterling, folletto spiritato. Ma anche gli inserimenti da dietro di Maguire, gran colpitore di testa. E, su tutto, la forza e il dinamismo di un gruppo entusiasta, ben consapevole di rappresentare una grande tradizione calcistica che giunge a una finalissima 55 anni dopo quella, sempre in terra inglese, del ‘66, che valse il finora unico titolo mondiale. Ecco, in sintesi, le “armi” che gli inglesi stanno affilando, e con le quali gli azzurri dovranno confrontarsi. 
Anche loro, però, si preoccupano dell’Italia. Ha detto il ct Southgate, dopo la semifinale vinta con la Danimarca: «Dobbiamo goderci il fatto di essere in finale, ma c’è un altro enorme ostacolo da superare. L’Italia è una squadra molto buona. L’ho pensato negli ultimi due anni. Sono in ottima forma e hanno guerrieri difensivi che hanno passato di tutto, è una grande partita da aspettare con impazienza. Le finali sono lì per essere vinte. Ci riorganizzeremo e ci prepareremo a dovere. Dobbiamo recuperare, c’è voluto tanto a livello fisico e mentale». Molto fiducioso l’ex attaccante, oggi commentatore, Gary Lineker: «Se l’Inghilterra è andata avanti vincendo con la Danimarca, potrebbe anche finire per inginocchiarsi davanti alla regina. E questo Sterling è sbalorditivo». Ancora più fiduciosi, alla faccia della scaramanzia, quei 215 mila inglesi che hanno firmato una petizione per rendere giorno festivo (bank monday) il lunedì dopo la finale. E chissà se i Comuni arriveranno a discuterla…
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