L’Italia batte la Spagna Siamo in finale
CALCIO Siamo in finale. Domenica a Wembley ci giocheremo il titolo dopo aver battuto la Spagna. È stata una partita soffertissima: Chiesa porta avanti gli Azzurri, Morata (subentrato nel secondo tempo), pareggia i conti ad una manciata di minuti dalla fine dei tempi regolamentari. Gli intermibabili tempi supplementari e poi i calci di rigore con l’ultimo, tirato magistralmente da Jorginho.
Spagnoli molto forti
Una Spagna velenosa, velocissima: la scelta tattica di Luis Enrique di non giocare dall’inizio con una punta fissa (Morata) e di puntare invece sul “falso nueve” ha avuto un obiettivo preciso: risucchiare spazio alle spalle dei centrali difensivi italiani e permettere l’inserimento degli attaccanti. Il pressing e la qualità degli iberici hanno poi moltiplicato le difficoltà. Ci hanno messo sotto a lungo. «Giochiamo, porca miseria!» urlava il ct Mancini intorno al 35’, quando era chiaro che la palude spagnola ci avrebbe reso più dense e difficili anche le cose più semplici. Stesso copione nel secondo tempo, con la Spagna insidiosa e Donnarumma sempre più argine di un’Italia che soffriva molto.
I cambi: partita a scacchi
Dopo il vantaggio azzurro la pressione spagnola è aumentata, tanto che Mancini urlava a destra e a manca di alzare il baricentro. Il tecnico spagnolo ha buttato dentro Morata Moreno e Llorente, Mancini Berardi, Pessina, Toloi, Locatelli e Belotti. L’abbiamo vinta, soffrendo, ai rigori. Ora la finale.
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