Milano
2:58 pm, 30 Giugno 21 calendario

In manette Baldan re del beauty e dell’evasione

Di: Redazione Metronews
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GIUSTIZIA Nonostante le sue società avessero un debito con l’Erario per oltre 19 milioni di euro e lui fosse ai domiciliari per una condanna definitiva per reati fiscali, continuava “a finanziare” uno “stile di vita” che si manifestava “attraverso l’organizzazione in ogni week end, presso la propria villa di Alserio di feste con almeno 15/20 invitati ovvero con il recente acquisto online di un nuovo motoveicolo (marca BMW, cilindrata 1250)”, del valore di circa 20mila euro, “e l’acquisto di un ‘taxi veneziano’ attualmente ormeggiato presso Villa d’Este sul lago di Como”. Tutto pagato con i soldi della società della quale il Tribunale di Milano aveva chiesto il fallimento. Protagonista è l’imprenditore Antonio Giuseppe Baldan, fondatore del gigante della cosmetica Baldan Group, leader nel campo della “beauty farm”, finito mercoledì agli arresti, insieme a due collaboratori.
Un impero, quello di Baldan, edificato sulla regolare evasione fiscale. Per il Gip, l’imprenditore milanese “ha posto in essere un articolato modello operativo che gli ha consentito di svolgere l’attività di impresa per oltre un decennio incentrata sull’omesso versamento delle imposte e dei contributi, eludendo i controlli delle preposte autorità amministrativo fiscali e giudiziarie”.
Significativa l’intercettazione contenuta negli atti di febbraio scorso, quando Baldan affermava: “Ormai m’hanno condannato, farò la mia condanna eh punto (…) tanto che a un certo punto m’han quasi convinto e versavo, avrò fatto qualche mese 5.000 euro, due o tre mesi, poi ho detto no no cazzo, verso 5.000 a fare? Dico, tanto che ne verso cinque o mille, bastan 1000”. E così continuava a evadere e a spendere. Come quando aveva ordinato, sempre attingendo dalle casse della B&M srl, 96 bottiglie di vino, “giustificandole come un omaggio per i clienti per il prossimo evento fieristico “Baldanprof” che l’indagato avrebbe voluto organizzare”.  
Ed è stata la stessa Guardia di Finanza a sottolineare come l’atteggiamento di Baldan non abbia comportato un danno solo alla collettività, ma hanno “alterato l’intero sistema economico tagliando fuori dal mercato le società che, rispettando tutti gli adempimenti fiscali, a fronte delle medesime prestazioni, non riescono a praticare gli stessi prezzi concorrenziali”.

30 Giugno 2021
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