Conte: “Non sarò un leader dimezzato”

“Non riesco a impegnarmi progetto in cui non credo. Servono testa e cuore. Ma non basta solo uno o l’altro”. Lo ha detto l’ex-premier Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa al Tempio di Adriano. «Una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può avere una leadership dimezzata. Una diarchia non sarebbe funzionale. Si avverte la forte mancanza di una leadership solida, il movimento appare attraversato da molte ambiguità. Non sarò un leader dimezzato o un prestanome. Non è sufficiente imbiancare una casa che necessita di una profonda ristrutturazione. Non mi sarei mai prestato a una mera operazione di facciata. La leadership politica deve essere chiara e deve avere anche i pieni poteri della comunicazione».
«Con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute su alcune questioni fondamentali. Scelga Beppe se essere un padre-padrone. Non posso prestarmi per un’operazione politica che nasce invischiata tra vecchie ambiguità e timore di procedere a una svolta. Ho avuto un fittissimo scambio di mail con Beppe Grillo, ho accolto un buon numero delle sue osservazioni. Le altre non possono accoglierle, perchè alterano questo disegno e creano confusione di ruoli e di funzioni. Domani mattina consegnerò i documenti frutto del mio lavoro dapprima a Grillo e poi a Vito Crimi, chiedendo che siano diffusi. Sono condizioni imprescindibili del mio impegno».
Per Grillo “c’era e ci sarà sempre il ruolo di garante ma la sua figura sarà inserita in un quadro che prevede una distinzione tra le varie funzioni”. Quanto allo scudo legale per Grillo, “lo Statuto non prevede scudo per Garante”.
«Io non ho nel cassetto un piano B. Se non fosse così, valuterò che cosa fare», ha detto l’ex-premier rispondendo alla domanda su cosa farà se Beppe Grillo non accogliesse le sue richieste sullo statuto di M5S.
«Beppe Grillo mi chiese di diventare leader politico di M5S, poi mi chiese di partecipare a un incontro lo scorso 28 febbraio per discutere di questo mio ingresso nel movimento ma rifiutai, ritenendo che una mia investitura dall’alto a freddo fosse priva du una base di legittimazione, quindi fosse inadeguata rispetto alle esigenze del movimento».
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