ddl zan
6:30 pm, 24 Giugno 21 calendario

Martelli: “Ai giudici troppa discrezionalità”

Di: Redazione Metronews
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“La risposta di Draghi” in merito all’intervento della Santa Sede sul ddl Zan “è impeccabile. L’Italia è uno Stato laico, il Parlamento è sovrano. Esistono procedure legislative che prevedono verifiche da parte della Corte costituzionale. Se poi vi sono questioni da Stato a Stato come quelle definite dal Concordato, allora queste devono seguire i loro canali diplomatici. È importante mantenere, finché è possibile, uno spirito collaborazione che è quello stabilito dal nuovo Concordato siglato da Craxi nel 1984”. Lo dice Claudio Martelli, già vicesegretario del Psi e ministro della Giustizia. “Se vogliamo discutere nel merito del ddl Zan – prosegue -, io trovo abbastanza aberrante l’idea di indire una giornata nazionale. Questo è l’articolo 7 che andrebbe annullato, è un’idea sbagliata. L’articolo 7 istituisce la Giornata nazionale contro omofobia, lesbiofobia, bifobia e transfobia che dovrebbe essere celebrata nelle scuole e in altre amministrazioni pubbliche. A me sembra che costringere i nostri bambini e ragazzi ad ascoltare prediche di Stato per inculcargli dei divieti sia una cosa abbastanza aberrante, soprattutto se si considerano le nostre scuole non insegnano né educazione sessuale né civica”. 
“L’articolo 4 invece – aggiunge – è il pomo della discordia, è quello che viene definito come articolo salva libertà di opinione e di espressione che punisce l’istigazione contro omosessuali, lesbiche e transgender. È vero che parlando con gli autori loro dicono ‘non intendiamo limitare la libertà di opinione ma punire incitamento all’odio’, che, però, è già previsto dalla legge Mancino. Non tanto quelle forme di propaganda che è consentita ma proprio di incitamento, quello da cui possono derivare comportamenti lesivi e aggressivi. Qui stabilire un confine è ardua impresa. Ricordiamoci tutti i casi in cui si è dovuto indagare, processare, giudicare i mandanti morali di qualche delitto. Si finisce col lasciare ai magistrati e ai giudici enorme discrezionalità e questo non va bene”, conclude. 

24 Giugno 2021
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