Camille, in un film la storia della Lepage

MILANO Camille Lepage è stata una fotoreporter francese, uccisa il 13 maggio 2014 durante il conflitto della Seconda guerra civile nella Repubblica Centrafricana, mentre stava realizzando un servizio sui gruppi Anti-Balaka.  Aveva 26 anni.
Nel 2020 la madre, Maryvonne Lepage, e il responsabile dell’Africa di Reporter senza frontiere (Rsf), Arnaud Froger, hanno chiesto alle autorità francesi e centrafricane che le indagini e la ricerca di verità non si perdessero nel pantano della burocrazia e non fossero oscurate dall’emergenza coronavirus.
A nulla sono serviti gli appelli di Commitee To Protect Journalist (Cpj), della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) e della Federazione europea dei giornalisti (Efj).
Nel frattempo, su quella morte è nato un film, Camille diretto da Boris Lojkine e presentato al Festival di Locarno nel 2019.
Quel film arriverà, dal 26 giugno, sul grande schermo della Cineteca Milano MEET per Viaggio in…Francia, un focus sulla cinematografia d’oltralpe con film di recente o recentissima produzione non distribuiti in Italia e proiettati in versione originale con sottotitoli.
Con profondità e delicatezza di sguardo il regista racconta questa storia di passione e di coraggio di una donna disposta ad affrontare ogni pericolo per difendere i valori in cui crede e sui quali si interroga. Camille rende omaggio alla fotoreporter le cui fotografie irrorano il film di una forza documentaria ritmata, istruttiva e commovente, che riesce a dare a tutti i personaggi secondari una vera identità. 
Il film sarà anche in streaming su www.cinetecamilano.it.
PATRIZIA PERTUSO