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11:30 pm, 17 Giugno 21 calendario

La mordacchia cinese Blitz nel giornale pro-democrazia

Di: Redazione Metronews
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HONG KONG La polizia di Hong Kong ha arrestato cinque dirigenti del tabloid Apple Daily e perquisito gli uffici del giornale fondato dal magnate dei media pro-democrazia Jimmy Lai (già in carcere) nel primo blitz legato alla pubblicazione di articoli accusati di violare la legge sulla sicurezza nazionale nella città. Circa cinquecento agenti sono entrati negli uffici del gruppo Next Digital – di cui fa parte il tabloid e che ha sospeso le contrattazioni in Borsa – e hanno arrestato cinque dirigenti della testata, tra cui il direttore Ryan Law, per collusione con forze straniere o elementi esterni per mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.
 Gli arresti sono collegati ad articoli in cui si chiedono sanzioni straniere contro Hong Kong, secondo quanto dichiarato dal sovrintendente di polizia Steve Li, e oltre ai sequestri di materiale giornalistico, telefoni e computer è stato disposto anche il congelamento di asset per 18 milioni di dollari di Hong Kong (2,3 milioni di dollari Usa) a tre società del gruppo: Apple Daily Limited, Apple Daily Printing Limited e AD Internet Limiting. 
 Il segretario alla Sicurezza di Hong Kong, John Lee, ha accusato il tabloid di «usare la copertura delle news come uno strumento» per danneggiare la sicurezza nazionale. «I sospettati sono stati arrestati su forti prove di avere complottato per mettere a repentaglio la sicurezza nazionale», ha aggiunto il funzionario dell’amministrazione guidata da Carrie Lam.
 In particolare, sotto accusa ci sono circa trenta gli articoli, pubblicati sia in inglese che in cinese e sia on line che in formato cartaceo fin dal 2019 – quindi prima dell’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale – nei quali emergerebbe la richiesta a Paesi stranieri di imporre sanzioni a Hong Kong e alla Cina per la repressione nell’ex colonia britannica. «La libertà di stampa di Hong Kong è appesa a un filo», ha scritto il tabloid rivolgendosi ai lettori sulla sua app.
 La legge imposta da Pechino prevede pene fino all’ergastolo per i reati di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere.
 Le perquisizioni e i sequestri degli agenti sono cominciati alle sei del mattino e ai giornalisti è stato vietato di tornare ai desk: le immagini e i video pubblicati sul sito web di Apple Daily, noto per le critiche a Pechino, mostrano gli agenti all’interno della sede del tabloid, e gli arresti dei dirigenti, in manette.
 
Gli uffici del gruppo Next Digital erano stati perquisiti già lo scorso agosto, poche settimane dopo l’entrata in vigore della legge. Il fondatore della testata, Jimmy Lai, è in carcere per reati che vanno dall’assemblea non autorizzata alla violazione della legge sulla sicurezza nazionale nella città. Il mese scorso, le autorità di Hong Kong hanno disposto il congelamento di asset del magnate dei media per un valore di 500 milioni di dollari locali (64,4 milioni di dollari Usa) tra cui anche le sue partecipazioni in Next Digital, il gruppo che gestisce il tabloid Apple Daily. 
I giornalisti: “Libertà appesa ad un filo, ma resisteremo”
 La libertà di stampa a Hong Kong è «appesa a un filo», ma il tabloid pro-democrazia Apple Daily, oggi perquisito da centinaia di agenti che hanno operato cinque arresti ai vertici del giornale, promette di rimanere «a testa alta». Lo si legge in un messaggio ai lettori pubblicato da tabloid dopo il blitz di oggi, che ha preso di mira materiale pubblicato dalla testata fondata dal magnate dei media pro-democrazia Jimmy Lai, per il sospetto di violazioni delle legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino lo scorso anno.
 «La Hong Kong di oggi non ci sembra familiare e ci lascia senza parole», si legge nel messaggio. «Ci sembra di non essere in grado di fermare il regime dall’esercitare il potere a suo piacimento», prosegue il tabloid riferendosi alla Cina. Nonostante il giro di vite sulle pubblicazioni, conclude l’Apple Daily, «il personale di Apple Daily rimarrà legato ai propri doveri lealmente e tireremo diritto fino alla fine».
Gli Usa chiedono di fermare la repressione
l dipartimento di Stato americano chiede alle autorità di Hong Kong di fermare la repressione dei media, condannando il blitz nella redazione del giornale filo-democratico «Apple Daily». «Chiediamo a tutte le autorità di non prendere di mira la stampa libera e indipendente», ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price. Gli sforzi per reprimere la libertà di stampa e restringere il libero flusso di informazioni non solo minano le istituzioi democratiche di Hong Kong ma minano anche la credibilità di Hong Kong come hub internazionale». (

17 Giugno 2021
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