Fuoriprogramma Danza
10:00 am, 17 Giugno 21 calendario

Con Fuoriprogramma la danza è contemporanea

Di: Redazione Metronews
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DANZA Performance che arrivano fin sotto casa degli spettatori, corpi chiusi in teche, coreografia ispirate dai movimenti collettivi degli animali, riallestimenti site specific, artisti nazionali e internazionali. Con tre prime assolute, una prima nazionale e una prima romana torna dall’8 giugno al 15 luglio Fuori Programma, il festival internazionale di danza contemporanea della Capitale, sotto la direzione artistica di Valentina Marini che agli spettacoli aggiunge gli incontri con gli autori, residenze creative, laboratori e progetti speciali.
Prodotto da European Dance Alliance/Valentina Marini Management in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Teatro Biblioteca Quarticciolo, il festival anche quest’anno si articola in due blocchi: al quartiere Quarticciolo fino al 4 luglio, all’Arena Teatro India fino al 15 luglio.
“Geografia delle relazioni” è il tema e titolo di questa sesta edizione, “per ricordarci il valore e la necessità di uno sguardo che coinvolga in maniera orizzontale e inclusiva, mediante una programmazione abitata da artiste e artisti differenti e condivisa tra territori, teatri e festival di diversa natura. Per dar risonanza alle ragioni del corpo in virtù di un sentire comune che travalica ‘distanziamenti’ e barriere geografiche, linguistiche, generazionali, architettoniche e sociali. Per raccontare lo sguardo di autrici e autori di differenti geografie, intese, non solo come luoghi fisici, ma come dislocazione del pensiero, delle prospettive, delle progettualità, fondate su un contatto, ultimamente negato e qui ricercato, dando spazio e tempo ai processi di creazione (residenze artistiche), al confronto (incontri e workshop) e alla condivisione, grazie agli spettacoli in stretto dialogo con i luoghi, urbani, naturali e architettonici della città. Geografie da riscrivere collettivamente in ascolto di un tempo che chiama in causa la responsabilità” afferma la Direttrice Artistica Valentina Marini. Un festival, dunque, che vuole ragionare su alcuni valori che il tempo pandemico ha rivelato essere indispensabili per ripensare il nostro futuro: l’inclusività, la condivisione, la diversità, la cooperazione.
Primo esempio diretto di questa esigenza di ripensare formati, pratiche, linguaggi in questo tempo di crisi globale è l’apertura della programmazione performativa con Tempi Moderni – La commedia rivista, per la prima volta a Roma dal 23 al 25 giugno al Parchetto Modesto di Veglia, nei pressi dei Cortili del Quarticciolo. Progetto ideato nel 2020 dal coreografo Roberto Castello e promosso dall’associazione Aldes per dare una risposta alla chiusura dei teatri portando le performance direttamente sotto casa del pubblico, Tempi Moderni è un format che propone mini-varietà replicabili in giro per corti, cortili e piazzette, piccole opere snelle e brillanti ispirate allo spettacolo popolare dei primi del ‘900. Sostituendo il pagamento di un biglietto con la richiesta di offerte, da parte del pubblico, di beni di prima necessità da redistribuire ai residenti del quartiere in difficoltà attraverso la rete di assistenza sociale del territorio, Tempi Moderni coniuga un’offerta di teatro popolare alla responsabilità sociale, innescando una microeconomia del dono che libera il teatro dalla logica commerciale e lo riconnette alla sua dimensione naturale di comunità. A Fuori Programma 2021 Tempi Moderni presenta in anteprima Un Dante corretto bravo grazie, un testo originale di Andrea Cosentino, diretto da Roberto Castello con le coreografie di Erica Bravini. È una conferenza-spettacolo dadaista, irriverente e per niente accademica sull’Inferno di Dante a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.
Per fare ulteriore esperienza di spazi non convenzionali e celebrare la corporeità rimossa dalla pandemia, il 28 e 29 giugno ci si immerge nel verde urbano del Parco Alessandrino per MAD, progetto site specific di Balletto Civile che ritorna per il secondo anno consecutivo a FP, dopo il successo riscontrato nella scorsa edizione. MAD è un percorso a tappe in cui il pubblico, all’imbrunire, verrà guidato dalla drammaturgia di personaggi/performer: i corpi dei danzatori/attori – ognuno isolato nel proprio micromondo e protagonista del proprio capitolo fisico – sono racchiusi in uno spazio protetto, a metà tra una teca e una serra, al tempo stesso protezione dal mondo esterno e lente di ingrandimento di un immaginario. Ad accomunare le diverse storie e canti di ogni teca, un disegno sonoro che diventa preghiera laica da recitare in questa sorta di museo di uomini e donne che hanno dedicato il loro corpo al lavoro sacro della Danza. Michela Lucenti, coreografa e regista di Balletto Civile, terrà un laboratorio la mattina del 28 giugno.
Grande attesa per l’arrivo al festival del coreografo e regista spagnolo Marcos Morau, fondatore della acclamata compagnia La Veronal, considerato fra i migliori talenti creativi della sua generazione e celebratissimo dalla stampa internazionale. Dal 2 al 4 luglio, sempre al Parco Alessandrino, Morau presenta in Prima Assoluta Simulacro, coreografia site specific in coproduzione con Spellbound Contemporary Ballet. Simulacro spezza la dicotomia tra realtà e immaginario e lascia che i confini fra rappresentazione e sguardo esterno si dissolvano, fino a generare un dispositivo scenico congiunto in cui interpreti e spettatori si intrecciano in un’unica entità per completare insieme la produzione di senso. Riflettendo sul valore dell’immaginazione e sulla dimensione della complicità, Simulacro si configura come un nuovo modo di affrontare l’atto performativo, un’esperienza unica e radicale che risponde ai nuovi tempi in cui viviamo come società.
Corpi/Bodies è invece il progetto ideato Diego Tortelli e Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, appositamente riallestito per il festival, che il 12 luglio, dopo quattro anni di assenza da Roma, inaugura la parte di programmazione del festival all’Arena Teatro India. Introdotto da un racconto dello stesso Tortelli che svela al pubblico le dinamiche del processo creativo, Corpi/Bodies è un programma di quattro pezzi firmati dal coreografo: Maudit Reloaded che riflette sull’abbandono alla follia del corpo e Another Story che ripercorre la storia del gesto più temuto in questo periodo, l’abbraccio, entrambe su musiche degli Spiritualized; Preludio, creazione per cinque interpreti costruita attorno ad alcuni dei più intensi poemi e brani di Nick Cave e preghiera profana per celebrare il corpo; e, infine, Sonata in trio. Nella serata del 12 luglio, inoltre, il festival celebrerà con una video installazione il ricordo del coreografo e regista brasiliano recentemente scomparso Ismael Ivo.
Il 13 luglio, Fuori Programma Festival presenta, con Civitanova Danza, Flow, recente creazione di Compagnia Linga, premiata nel 2019 con il Current Dance Works Award/Swiss Dance Awards. Ispirandosi alle sorprendenti performance create dai movimenti di gruppo degli animali, come i branchi di pesci, gli stormi di uccelli o sciami di insetti – formazioni flessibili e fluide, capaci di modificare immediatamente la loro velocità e la loro direzione senza perdere la coerenza dello spazio – Flow sembra suggerire non soltanto nuove dinamiche coreografiche basate sulla coscienza collettiva dei movimenti ma quasi l’idea che possa essere la Natura stessa a suggerirci nuove modalità di relazione umana. Sarà la musica dal vivo eseguita dall’inedito duo franco-coreano Keda a rendere ancora più preziosa questa coreografia firmata da Marco Cantalupo & Katarzyna Gdaniec.
Il 14 luglio l’Arena Teatro India ospita un’altra prima assoluta: Evolve, creazione che indaga le relazioni fra Danza e Scienza, firmata dal giovane coreografo israeliano Shahar Binyamini, per sette anni componente della celeberrima Batsheva Dance Company. Presentato in collaborazione con Bolzano Danza e ideato durante una residenza Weizmann Institute of Science, Evolve affronta il concetto di crescita, sia dal punto di vista scientifico che da quello dell’espressione fisica nella danza. I performer utilizzano lo sforzo fisico come strumento di sviluppo, i loro muscoli sperimentano una lotta costante attraverso la quale cercano di capirsi. È la loro lotta per l’armonia che li motiva a muoversi e interagire in un mondo caotico.
Doppio appuntamento il 15 luglio, sempre all’Arena Teatro India per una chiusura in grande stile di Fuori Programma 2021. Si inizia con la Prima Nazionale di Exceptions Occur, creazione di un altro artista proveniente dalla Batsheva Dance Company, Tom Weinberger, in collaborazione con l’olandese Milena Twiehaus. “… Un emozionante gioco di attrazione e repulsione, che ricorda la fragilità e goffaggine di due giovani uccelli che non hanno ancora compreso appieno la danza dell’accoppiamento”, così ha definito lo spettacolo il quotidiano olandese De Volkskrant. Subito dopo, ancora una Prima Assoluta, Everything that’s left della coreografa e danzatrice tedesca Sita Ostheimer, uno spettacolo che rappresenta simbolicamente una perfetta chiusura di questa sesta edizione di Fuori Programma. Creato in un tempo in cui il contatto fisico e la connessione umana sono ridotti al minimo, in cui tutti noi dobbiamo trattenere i nostri corpi e i loro istinti di fronte ad altri corpi, questo duetto cerca di decifrare modalità per riavviare il processo di ritrovare l’altro così come se stessi. Si interroga ancora una volta su ciò che gli esseri umani possono essere per altri esseri umani. “Questo è per te. Per te, che stai cercando un nuovo inizio. Per te, che non senti niente e senti troppo allo stesso tempo. Per te, il cui corpo riconosco da lontano e che mi è estraneo quando sono vicino. Per te, che non sei l’unico a percepire, sentire, muovere ed essere mosso, che desideri essere toccato. Io sono qui. Vieni con me. Lasciaci soli.”
Il festival riserva grande attenzione alle residenze creative che si svolgeranno al Teatro Biblioteca Quarticciolo: il progetto di Davide Valrosso Cinque danze per il futuro dal 14 al 18 giugno, con restituzione al pubblico il 18 giugno; il progetto di Daria Greco Crangon Crangon_Studio dal 21 al 25 giugno con restituzione al pubblico il 25 giugno; il progetto di Alessandra Cristiani Naturans – da Auguste Rodin_studio dal 28 giugno al 2 luglio con restituzione al pubblico il 2 luglio.
Denso anche il palinsesto delle attività collaterali, fra cui il Premio Prospettiva Danza il 3 luglio al Teatro Biblioteca Quarticciolo e i laboratori coreografici di Michela Lucenti di Balletto Civile (Parco Alessandrino, 28 giugno), Marco Cantalupo di Compagnia Linga (Teatro India, 13 luglio), Tom Weinberger e Sita Ostheimer (Teatro India, 14 luglio), Shahar Binyamini (Teatro India, 15 luglio). La rivista web Teatro e Critica curerà gli incontri con gli autori in programma al Quartiere Quarticciolo sui temi del rapporto fra spazio pubblico e creazione coreografica per giungere alla definizione di un Abecedario sensibile della performance outdoor; e con gli autori internazionali presenti al Teatro India, per il ciclo M.A.P.P.A. Le prime di ogni spettacolo saranno accompagnate dagli incontri propedeutici alla visione curati da Casa dello Spettatore. Il racconto del festival, infine, si articolerà attraverso le IG stories realizzate dagli studenti di Architettura dell’Università La Sapienza, coordinati da Dalila D’Amico; il blog curato dagli studenti del Dipartimento di Antropologia de La Sapienza e un’ulteriore redazione mobile di studenti giovanissimi curata da Dominio Pubblico si occuperà di raccogliere e pubblicare on line le impressioni e le suggestioni derivanti dalla visione degli spettacoli all’Arena Teatro india.
 
 
 
 
METRO

17 Giugno 2021
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