Milano
5:44 pm, 17 Giugno 21 calendario

Alla Bicocca c’è l’aula Giulio Regeni

Di: Redazione Metronews
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Un’aula dell’Università di Milano-Bicocca da oggi porta il nome di Giulio Regeni, il ricercatore italiano sequestrato e ucciso in Egitto nel 2016. L’aulaU9-1 è stata intitolata oggi nel corso dell’incontro per gli studenti che l’Ateneo ha organizzato con i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni. L’evento è stata un’occasione per ripercorrere i lunghi anni della battaglia legale alla ricerca della verità su Giulio. All’incontro con i genitori del giovane ricercatore, aperto dalla rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, hanno partecipato anche Alessandra Ballerini, avvocato della famiglia Regeni, e Filippo Cucchetto, presidente del Consiglio degli studenti dell’Ateneo.
«Noi da cinque anni e più cerchiamo verità e giustizia, e andremo avanti». Ha detto Claudio Regeni. «Lo abbiamo fatto – ha spiegato – con il nostro avvocato, che ci è a fianco giorno e notte, e insieme alla Procura di Roma, in particolare, che ha collaborato e continua a farlo per aiutarci nel nostro percorso». Insieme ai genitori di Giulio, «si sono aggiunte a questa ricerca migliaia di cittadini italiani ed esteri che sentono che non è più una questione privata ma una questione di tutti». Il padre ha raccontato delle difficoltà delle indagini negli ultimi anni: «Abbiamo cercato la collaborazione del Governo egiziano, la nostra Procura ha mandato richieste di rogatorie internazionali che non hanno avuto riposta. Quindi dopo tutto questo dobbiamo continuare: dal 14 ottobre inizia il processo e a piccoli passi, superando molti ostacoli, cercheremo di andare avanti nella nostra ricerca», ha detto ancora Claudio Regeni ringraziando l’Università per i due striscioni dedicati a Giulio, uno in italiano e uno in inglese.
«Vi ringrazio per gli striscioni. Ci sono da tanto tempo e danno una bella immagine di partecipazione e sostegno. Gli striscioni non sono solo di Amnesty ma di tutti i cittadini».
Di Egitto ha parlato soprattutto l’avvocata Ballerini: «Oltraggi su Giulio vengono perpetrati ancora su Giulio, ogni giorno. E investono anche i poteri dello Stato e della nostra Magistratura». Il fango gettato sul ricercatore «è ciò che di peggio si può fare: infangare chi ha già subito una ripetuta violazione di diritti umani. Gli Stati, non solo l’Italia, non hanno minimamente a cuore non solo ciò che è successo, ma anche l’intangibilità dei corpi e la ricerca della verità. Prevale la Realpolitik, la corsa agli affari e gli armamenti che ci hanno impedito finora di avere verità. C’è un grande divario tra cittadini e Stati», ha concluso l’avvocata.
 
 
 

17 Giugno 2021
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