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4:34 pm, 16 Giugno 21 calendario

Per effetto della pandemia cresce la povertà in Italia

Di: Redazione Metronews
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ROMA Dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta in Italia torna a crescere e raggiunge il livello più elevato dal 2005 (inizio delle serie storiche). Lo rileva l’Istat. Nel 2020 sono in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie, il 7,7% del totale, dal 6,4% del 2019, e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%). Il valore dell’intensità della povertà assoluta – che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere è in media al di sotto della linea di povertà (cioè “quanto poveri sono i poveri”) – registra una riduzione (dal 20,3% al 18,7%) in tutte le ripartizioni geografiche. Tale dinamica, sottolinea l’Istat, è frutto anche delle misure messe in campo a sostegno dei cittadini (reddito di cittadinanza, reddito di emergenza, estensione della Cassa integrazione guadagni, ecc.) che hanno consentito alle famiglie in difficoltà economica – sia quelle scivolate sotto la soglia di povertà nel 2020, sia quelle che erano già povere – di mantenere una spesa per consumi non molto distante dalla soglia di povertà.
Peggiora la situazione al Nord
Nel 2020 l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%, da 8,6%), ma la crescita più ampia si registra nel Nord, dove la povertà familiare sale al 7,6% dal 5,8% del 2019.Tale dinamica fa sì che, se nel 2019 le famiglie povere del nostro Paese erano distribuite quasi in egual misura al Nord (43,4%) e nel Mezzogiorno (42,2%), nel 2020 arrivano al 47% al Nord contro il 38,6% del Mezzogiorno, con una differenza in valore assoluto di 167 mila famiglie. Anche in termini di individui è il Nord a registrare il peggioramento più marcato, con l’incidenza di povertà assoluta che passa dal 6,8% al 9,3% (10,1% nel Nord-ovest, 8,2% nel Nord-est). Sono così oltre 2 milioni 500 mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord (45,6% del totale, distribuiti nel 63% al Nord-Ovest e nel 37% nel Nord-Est) contro 2 milioni 259 mila nel Mezzogiorno (40,3% del totale, di cui il 72% al Sud e il 28% nelle Isole). In quest’ultima ripartizione l’incidenza di povertà individuale sale all’11,1% (11,7% nel Sud, 9,8% nelle Isole) dal 10,1% del 2019; nel Centro è pari invece al 6,6% (dal 5,6% del 2019).
Incidenza più alta tra i giovani
Per classe di età, l’incidenza di povertà assoluta raggiunge l’11,3% (oltre 1 milione 127 mila individui) fra i giovani (18-34 anni); rimane su un livello elevato, al 9,2%, anche per la classe di età 35-64 anni (oltre 2 milioni 394 mila individui), mentre si mantiene su valori inferiori alla media nazionale per gli over 65 (5,4%, oltre 742 mila persone). Rispetto al 2019 la quota di famiglie povere cresce a livello nazionale in tutte le tipologie di Comune, sebbene con alcune differenze a livello ripartizionale: al Nord aumenta – da 6,1% a 7,8% – nei Comuni fino a 50 mila abitanti (diversi dai Comuni periferia Area metropolitana) e nei Comuni periferia delle aree metropolitane e Comuni da 50.001 abitanti (dal 4,8% al 7,0%). Nel Centro a peggiorare sono le condizioni delle famiglie residenti nei centri Area metropolitana, con un’incidenza che passa dal 2,0% al 3,7% mentre nel Sud l’incidenza di povertà cresce, dal 7,6% al 9,2%, nei Comuni fino a 50 mila abitanti (diversi dai Comuni periferia Area metropolitana).
Effetto minori e affitto
Nel 2020, la povertà assoluta in Italia colpisce 1,33 milioni di minori (il 13,5% rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale). L’incidenza varia dal 9,5% del Centro al 14,5% del Mezzogiorno. Lo evidenzia l’Istat. Rispetto al 2019 le condizioni dei minori peggiorano a livello nazionale (da 11,4% a 13,5%) e in particolare al Nord (da 10,7% a 14,4%) e nel Centro (da 7,2% a 9,5%). Le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 767 mila, con un’incidenza dell’11,9% (9,7% nel 2019). Oltre a essere più spesso povere, le famiglie con minori sono anche in condizioni di disagio più marcato. Altro elemento: quasi la metà delle famiglie povere vice in una casa in affitto. Lo sottolinea l’Istat spiegando che l’incidenza di povertà assoluta in Italia varia anche a seconda del titolo di godimento dell’abitazione in cui si vive, e la situazione è particolarmente critica per chi vive in affitto. Le oltre 866 mila famiglie povere in affitto rappresentano il 43,1% di tutte le famiglie povere, a fronte di una quota di famiglie in affitto pari al 18,3% sul totale delle famiglie residenti. Le famiglie affittuarie nel Mezzogiorno sono in povertà assoluta nel 22,1% dei casi, rispetto al 18,1% del Nord e al 12,3% del Centro.
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16 Giugno 2021
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