plastica
1:36 pm, 15 Giugno 21 calendario

Le mascherine in mare sono un pericolo enorme

Di: Redazione Metronews
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Il Covid ha riacceso la sfida anti plastica: 7 miliardi di mascherine vengono usate ogni giorno. La sola Ue ne consuma circa 900 milioni al giorno. Circa 2.700 tonnellate quelle che finiscono tra i rifiuti (o disperse in natura). Peraltro, essendo costituite da plastica composita e potenzialmente infette, non possono essere avviate al recupero e riciclo.
In acqua, le mascherine tendono a galleggiare, ma ne esistono di più pesanti, che affondano o restano sospese a tutte le profondità. Sono stati già osservati pesci, tartarughe, mammiferi marini e uccelli che le hanno ingerite intere o sono rimasti vittime degli elastici. La mascherina, inoltre, dopo poche settimane di permanenza nell’ambiente si frammenta in microfibre, che possono accumulare e rilasciare sostanze chimiche tossiche e microrganismi patogeni.
Un prezzo caro per l’ambiente. A lanciare l’allarme, a oltre un anno dall’inizio della pandemia, è il Wwf nel suo ultimo paper “La lotta al Covid frena quella all’inquinamento da plastica”. Solo nell’ambiente marino, il numero di specie colpite da rifiuti plastici di varia natura e di varie dimensioni, è aumentato di oltre il 159% nel periodo 1995-2015 (passando da 267 a 693 specie) e nei due anni successivi, dal 2015 al 2018, è ulteriormente raddoppiato arrivando a circa 1.465 specie. Gli impatti sulla fauna possono essere suddivisi in quelli derivanti dall’intrappolamento, che può provocare lesioni, annegamento o strangolamento, all’ingestione. Il 16 giugno è la giornata mondiale delle tartarughe marine, ed è proprio la tartaruga marina una delle specie maggiormente soggette a intrappolamento e ingestione di plastica.
Considerando che ogni minuto l’equivalente di un camion pieno di rifiuti in plastica finisce nei mari del Pianeta, possiamo quindi dire con certezza che la trappola della plastica è molto insidiosa per le tartarughe. Solo negli ultimi 6 mesi delle 230 tartarughe marine che sono state trovate in difficoltà e portate nei centri di recupero Wwf di Molfetta e Policoro, circa 30 hanno rilasciato plastica o avevano rifiuti di plastica nello stomaco o nell’intestino. 

15 Giugno 2021
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