VACCINO
11:54 am, 13 Giugno 21 calendario

“Cambiare il vaccino? I timori sono immotivati”

Di: Redazione Metronews
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Il timore di fare il richiamo con un vaccino diverso è immotivato. Al contrario, chi ha avuto la prima dose del vaccino AstraZeneca e farà la seconda con Pfizer o Moderna otterrà una copertura maggiore. Lo ribadiscono all’Agi fonti vicine al Cts, chiarendo che la decisione dello stop di venerdì scorso al vaccino del colosso anglo-svedese è basata su studi verificati e affidabili. Il richiamo andrà fatto entro la dodicesima settimana, nelle modalità che saranno stabilite dalle Regioni. Escluso il siero Johnson & Johnson, anch’esso a vettore virale e potenzialmente in grado esporre agli stessi rischi di quello di AstraZeneca.
Un esperimento su cavie? No, ribattono le fonti. Non è la prima volta che si ricorre a quella che viene definita una vaccinazione eterologa, è già accaduto con l’epatite A, ad esempio. E non è l’Italia la prima a orientarsi verso questa direzione. La combinazione di sieri diversi è già stata approvata, in seguita ad attente valutazioni, in Francia, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Regno Unito.  Ma per convincere i restii – si precisa – anche la comunicazione deve fare la sua parte. No allora a espressioni come «mix» o «cocktail» che oltre a essere inesatti danno un’idea di raffazzonato.
Quanto agli Open Day e a chi non li ha bloccati, la ragione, spiegano le fonti del Cts, è contenuta nel rapporto rischio benefici che oggi, rispetto a qualche settimana fa, è cambiato totalmente, diventando addirittura sfavorevole.  Sebbene il siero del colosso anglo-svedese fosse già indicato «preferibilmente» per gli over 60, non era ancora vietato. E le Regioni, in totale accordo con le direttive hanno potuto indire le giornate di somministrazione aperte a tutte le fasce di età. Questo perchè nei più giovani il rischio beneficio si è modificato. Con un’alta circolazione del virus, come quella che si è registrata fino a un mese fa circa, il rischio di morte da Covid era di 8 casi su 100mila, mentre quello di andare incontro a una trombosi letale era di 1,1 su 100mila. Oggi, proprio grazie alla massiccia campagna vaccinale, la circolazione del virus e la probabilità di sviluppare una forma grave di malattia che porti alla morte è scesa a 0,68 su 100.000. Il rapporto dunque si è invertito. 

13 Giugno 2021
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