Lo studio
11:54 pm, 11 Giugno 21 calendario

Le mucche da carne e latte hanno cervello più piccolo

Di: Redazione Metronews
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I bovini domestici, che tollerano cioè una maggiore interazione con gli umani, hanno cervelli più piccoli di quelle che vivono una vita più indipendente. A rivelarlo è stato il primo studio su larga scala sulle dimensioni del cervello nelle razze bovine realizzato dall’Università di Zurigo e pubblicato nei Proceedings della Royal Society B.
I bovini sono stati addomesticati per la prima volta da animali, delle dimensioni di un bisonte, chiamati uri (Bos primigenius) in Medio Oriente circa 10.000 anni fa, parte di un’ondata di addomesticamento del bestiame che includeva maiali, pecore e capre. La specie originale, gli uri, sono oramai estinti da 400 anni. L’ultimo uro visto vivo, una femmina, è morto nel 1627 nella foresta di Jaktorów, in Polonia.
La paleontologa Ana Balcarcel dell’Università di Zurigo ed i suoi colleghi hanno utilizzato la tomografia computerizzata per scansionare 13 crani di uro, dalle collezioni dei musei di tutta Europa, e 317 crani di mucche e tori di 71 razze differenti provenienti da tutto il mondo. Razze estinte e viventi sono state divise in cinque categorie, in base al loro scopo principale come bestiame: selvaggio, corrida, pascolo, manzo e latte. Le razze da corrida, che sono allevate per l’aggressività e tendono ad avere poca interazione umana al di fuori dei combattimenti, hanno dimensioni del cervello quasi grandi quanto quelle degli uri selvatici.
I bovini da pascolo, che hanno relativamente pochi contatti umani, hanno cervelli relativamente grandi. I bovini da carne invece hanno cervelli molto più piccoli ed i bovini da latte, che spesso interagiscono con gli agricoltori e vengono allevati per la loro produzione di latte e la loro mitezza, hanno il cervello più piccolo di tutti, quasi il 25% in meno rispetto ai loro antenati selvatici. Balcarcel sospetta che quando gli allevatori scelgono animali più docili nelle razze da carne e da latte, stanno selezionando geni che riducono le parti del cervello che controllano la paura, l’ansia e l’aggressività. Il risultato sono cervelli più piccoli nelle razze con il maggior contatto umano, un effetto detto “sindrome dell’addestramento”. “La nostra comprensione dei cambiamenti cerebrali durante l’addomesticamento è ancora agli inizi”, afferma la dottoressa Balcarcel. “Questo studio indica strade interessanti per la futura ricerca sul comportamento cerebrale”.

11 Giugno 2021
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