chiavenna
12:57 pm, 6 Giugno 21 calendario

Beatificata suora uccisa durante un rito satanico

Di: Redazione Metronews
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A Chiavenna, in provincia di Sondrio,  beatificata suor Maria Laura Mainetti (al secolo Teresina Elsa),  religiosa delle Figlie della Croce uccisa in odio alla fede 21 anni fa da tre giovani, allora minorenni, al termine di un rito satanico.  Monsignor Ambrogio Balatti, allora parroco a Chiavenna, fu l’ultima persona con cui suor Maria Laura parlò poco prima di essere assassinata.
La religiosa si era rivolta a lui, qualche giorno prima del 6 giugno 2000, per chiedergli di restare nei paraggi durante l’appuntamento con una sedicenne che l’aveva contattata perché bisognosa di aiuto. La ragazza aveva raccontato di essere rimasta incinta dopo una violenza sessuale e di essere stata abbandonata dalla famiglia. Suor Maria Laura aveva intuito che qualcosa non andasse in quella richiesta, ma non si tirò indietro.
Dalle confessioni delle giovani si venne a sapere che la suora aveva perdonato le sue assassine nel momento in cui la uccidevano.
 Ventuno anni dopo l’assassinio, i sassi macchiati dal sangue di suor Maria Laura verranno portati sull’altare allestito allo stadio comunale di Chiavenna dove si terrà il rito di beatificazione della suora riconosciuta «martire in odio alla fede. A presiedere la celebrazione sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
«Diceva di avere un pò paura, visto anche l’orario particolare di sera… Ma era generosa e non si sarebbe certo frenata davanti a paure o dubbi. Non poteva permetterselo, perchè per prima cosa veniva l’amore di Dio per il prossimo», racconta monsignor Balatti a Vatican News. Don Ambrogio quindi era lì nel luogo dove pochi minuti dopo si consumò il terribile delitto (suor Maria Laura fu colpita a morte da diciannove coltellate, ndr). «Sì, avevo preso la bicicletta per fare un giro ma non vidi nessuno», continua monsignor Balatti. «In una via laterale trovai poi una ragazza al telefono vestita di nero, poco più avanti la suora che stava arrivando. Le dissi: Suor Laura ma dove sei stata? Non ti trovavo. Mi rispose che la ragazza le aveva detto di seguirla in una stradina vicino. Credo che fosse un’astuzia per sottrarsi da sguardi indiscreti. Suor Laura mi raccontò poi che la giovane la sera sarebbe andata nell’istituto, che si era convinta a farsi aiutare: Ci siamo salutati normalmente; io non seguii la suora nè le ragazze anche perchè suor Maria Laura qualche giorno prima, anche se un pò impaurita, mi disse di restare in zona ma defilato per non turbare la giovane che magari voleva parlare a tu per tu. Io, tra l’altro, sono andato via tranquillo: la ragazza c’era, l’appuntamento era vero… Chi avrebbe mai immaginato un tale diabolico inganno!».
Il religioso confessa di aver provato il rimorso in questi anni per essersi allontanato, come gli aveva chiesto poi la suora, e non averla seguita. «Ho pensato anche che se fossi stato presente chissà cosa sarebbe potuto succedere. In seguito seppi che – sottolinea – anche io ero uno delle vittime predestinate, dovevo essere ucciso come rappresentante della Chiesa cattolica, per il mio impegno per le persone malate di mente. Mi lasciarono stare però, forse impaurite dalla mia stazza… Non so cosa sarebbe potuto accadere, magari avrai provato a difendere la suora e avrei fatto del male io stesso a qualche ragazza oppure saremmo stati ammazzati entrambi. Comunque un orrore maggiore».

6 Giugno 2021
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