Roma
6:52 pm, 2 Giugno 21 calendario

“Il Colosseo? Non rischia con la nuova copertura”

Di: Redazione Metronews
condividi

La ricostruzione della pavimentazione dell’arena del Colosseo non può influire sulla stabilità del monumento stesso. “Assolutamente no – dice il geologo Gian Vito Graziano, ex consulente della struttura di missione Italia Sicura di Palazzo Chigi ed ex presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – Per altro questo progetto è stato preceduto da uno studio fatto dal Cnr, uno studio geologico che mette in evidenza tutta la modellazione geologica del sottosuolo del Colosseo, impostato su depositi di origine alluvionale. E tuttavia sta lì dall’età che ha, senza che si siano mai creati grossi problemi o interazioni tra struttura e il terreno stesso”. E comunque “non sarà certo una copertura, che è soltanto parziale, perché questa che devono realizzare è un completamento di una parte di copertura già esistente, a poter creare problemi di instabilità o di cedimento. Non ci sono incrementi di carico tali da provocare problemi alla struttura stessa del Colosseo. Assolutamente, lo escludo”. 
“Vorrei chiarire che sì, il terreno sotto il Colosseo è alluvionale con presenza di acqua, tanto che in passato passava un fiume proprio sotto il monumento – aggiunge Graziano – ma avendo calcolato e studiato che il tipo di intervento che verrà fatto e che tipo di carico produrrà, non ci sono pericoli e non mi preoccupo, anche perché non è un opera invasiva dal punto di vista strutturale e produce un carico decisamente basso rispetto a quello che già insiste sul terreno. La tipologia di opera che si va a realizzare che consente appunto la sua realizzazione”. 
Ieri anche Andrea Carandini, archeologo, componente del Comitato Scientifico del parco Archeologico del Colosseo e presidente del Fai, aveva detto che la ricostruzione della pavimentazione del Colosseo, in legno e carbonio e totalmente rimovibile, “è un progetto di grande valorizzazione e di grande funzionalità che può dare nuova vita al monumento” e di essere “molto favorevole a questo progetto: è una logica conseguenza per poter valorizzare il monumento e far comprendere la storia e la cultura del tempo”. “Il pavimento ci deve essere perché ora è come avere un palcoscenico, una scena, per un terzo, e per il resto si vedessero le funi e tutto il retrobottega del palcoscenico… Il pavimento è necessario – spiega Carandini – e se è removibile non crea alcun problema, così quelli che erano i sotterranei, i vari cunicoli, tornerebbero ad esserlo, dando anche la possibilità di dare nuova vita al monumento sfruttandolo per rappresentazioni o concerti o altro”.  “A coloro che criticano questo progetto e vi si oppongono dico che ai monumenti si deve dare un minimo di vita e di funzionalità anche per far capire ai turisti e a chi non conosce bene la storia a cosa servivano, come erano in origine. Anche perché la visione attuale del Colosseo è distorta, non è chiara. Nessuno certo propone di rifare i gradini ma sarebbe bello se ad esempio ci si potesse sedere su un cuscino e godersi un concerto, o uno spettacolo multimediale che parli dell’antica Roma e spieghi come era e cosa era il Colosseo o gli altri monumenti della Capitale”. “Adesso i visitatori arrivano, fanno un girettino, non capiscono bene di cosa si tratti, e se ne vanno dopo aver fatto un selfie. Si potrebbero fare degli spettacoli culturalmente e didatticamente di altissimo livello”. 

2 Giugno 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo