Ritorna libero Brusca boss della strage di Capaci
Giovanni Brusca, l’ex boss di San Giuseppe Jato, ha lasciato il carcere. Ha finito di scontare la pena e adesso l’ex killer di Cosa nostra che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando per la strage di Capaci, è libero.
Nel pomeriggio, come scrive l’Espresso on line, Brusca ha lasciato il carcere di Rebibbia: è stato scarcerato per effetto della legge del 13 febbraio 2001 grazie alla quale per lo Stato italiano ha finito di scontare la propria pena detentiva. Avendo scelto di collaborare con la giustizia ha ottenuto gli sconti di pena previsti dalla legge. Ora sarà sottoposto a 4 anni di libertà vigilata come disposto dalla Corte d’Appello di Milano, dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza di Roma.
Brusca è accusato anche della brutale uccisione di Giuseppe Di Matteo, figlio undicenne del pentito Santino: il piccolo fu sciolto nell’acido perché il papà collaborava con la giustizia.
L’indignazione
«Sono veramente indignata», ha reagito Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone. «Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l’uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero».
«Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata», ha commentato Maria Falcone, sorella del giudice. «Mi auguro solo che magistratura e forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere».
«La scarcerazione di Giovanni Brusca è una vergogna di Stato. Sono sconvolta per quanto accaduto. Non mi aspettavo l’ennesima vergogna della giustizia in Italia», ha dichiarato Rita Dalla Chiesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA