Claudio Baglioni
2:32 pm, 27 Maggio 21 calendario

Baglioni: «Siamo pronti a organizzare l’Eurovision»

Di: Redazione Metronews
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SHOW Un evento cinematografico e musicale in onda il 2 giugno dalle 21 su It’s Art (www.itsart.tv). È “In questa storia che è la mia” (titolo dell’album omonimo uscito a dicembre scorso) registrato al Teatro dell’Opera di Roma che sarà presentato anche in un festival (a Venezia, molto probabilmente). Nello stesso giorno Claudio Baglioni verrà insignito dell’onoreficenza di Cavaliere della Repubblica. “In questa storia che è la mia” rimarrà in piattaforma per sei mesi, poi avrà probabilmente una vita televisiva. Lo stesso cantautore, confessa, ha una voglia matta di fare tv. Potrebbe anche uscire al cinema e questo gioverebbe molto alla spettacolarità di immagini e suoni.
Il momento più alto dell’opera, secondo Claudio Baglioni?
«Nell’esecuzione del brano “Come ti dirò”. Lì c’è il concetto più sublime dell’amore. La difficoltà nel trovare nuove parole, quelle più corrette per definirlo».
L’evento chiude un’era?
«Non so se se questo chiuderà la mia storia musicale. Soprattutto oggi il verbo chiudere è sbagliato. È figlio di Questo piccolo grande amore, il mio passato continuerà a premere e a vincere sul presente e il futuro. Un concept album di 80 minuti va oltre le attuali convenzioni. Mi ha dato grande soddisfazione, la traccia la lascerà comunque. Il protagonista è il tempo, Nel finale c’è una clessidra. È il signore del tempo che decide il tutto. Ma possiamo tenerlo in mano. Anche se questi 70 anni iniziano a pesare!».
Come mai avete scelto il Teatro Costanzi?
«La ferita dei teatri vuoti ci ha colpiti al cuore e faticherà a rimarginarsi. Abbiamo dato tutto per contribuire a riempire quel vuoto. Credo che sia un’opera irripetibile, uno spettacolo totale in uno spazio scenico totale,  realizzato in tempi eccezionali. E non solo perché in “tempi normali” non sarebbe mai stato possibile concepirlo né realizzarlo ma, soprattutto, perché credo ci sia bisogno di idee eccezionali per aiutare certe ferite a rimarginarsi, e trasmettere le energie che servono a fare di dolore, difficoltà e privazioni i semi per costruire un futuro nuovamente degno di questo nome».
L’étoile Carla Fracci è scomparsa: che ricordi ha di lei?
«La Fracci è una stella che se ne va. Non ho molti ricordi con lei, avendo lavorato insieme solo una volta. Un esperimento simile penso le sarebbe piaciuto. Lo vedrà in qualche emisfero lontano».
La vittoria all’Eurovision è figlia anche dei suoi due Festival di Sanremo?
«La vittoria dei Maneskin è molto rilevante per la musica italiana. È un percorso iniziato tre anni fa col secondo posto di Mahmood. Io (come direttore artistico, ndr) e Giuliano Peparini siamo pronti a organizzare il prossimo Eurovision che si farà in Italia. Non so se ci sarà un musical per me, ma Sanremo il prossimo anno si farà…».
Anche quest’estate niente concerti. Cosa cambierà per lei nel 2022?
«L’impianto musicale di quest’opera è molto simile a quello che vedrete alle Terme di Caracalla il prossimo anno, sperando di poter fare qualcosa. Mi auguro che il Covid ci permetta di dare ancora emozioni dal vivo. La piattaforma It’s Art? Non sostituisce il live, ma è un’alternativa valida. Per ora non possiamo permetterci di fare previsioni. Io avrei anche voglia di fare qualcosa in televisione, perché un po’ mi ci sono affezionato e ci ho preso gusto, anche se per anni e anni non sono mai andato in tv neanche quando avevo i miei dischi da presentare. Ma non avendo tutta la vita davanti, bisogna che se voglio combinare qualcosa mi affretti a farla… L’adrenalina è la più efficace fra tutte le sostanze stupefacenti».
Come vede José Mourinho sulla panchina della Roma?
«Da tifoso giallorosso non posso che esserne felice. Soprattutto perché si spera che i post partita saranno finalmente interessanti. Soffro per i giocatori quando sento un allenatore dire: nello spogliatoio ci siamo guardati negli occhi. Che ansia!».
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27 Maggio 2021
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