Lutto nella danza
7:04 pm, 27 Maggio 21 calendario

Addio a Luciana Novaro scopritrice della Fracci

Di: Redazione Metronews
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MILANO Nello stesso giorno dell’annuncio della morte di Carla Fracci (i funerali si terranno sabato alle 14.45 nella basilica di San Marco, mentre venerdì dalle 12 alle 18 ci sarà la camera ardente presso il foyer della Scala), per singolare coincidenza è arrivato anche quello di una delle sue maestre e prime sostenitrici: la ballerina e coreografa Luciana Novaro si è spenta a Milano all’età di 98 anni. I funerali si terranno venerdì 28 maggio, alle 14:45, nella chiesa del Santissimo Redentore in via Pierluigi a Milano. Fu lei a scoprire il talento della Fracci quando muoveva i primi passi nella danza, e fu lei a lanciarla, creando la coreografia per “Sebastian” di Gian Carlo Menotti nel ’56 (nella foto Piccagliani/Scala, le due grandi étoile ritratte insieme proprio in quell’occasione). La Novaro ha diretto il Corpo di Ballo della Scala dal 1962 al 1964 e dell’Arena di Verona dal 1968 al 1972. Novaro era la vedova del giornalista Nino Nutrizio, storico direttore del quotidiano milanese “La Notte”. 
Nata a Genova il 3 marzo 1923, Novaro fu allieva (1933-41) della scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano, dove è stata prima ballerina dal 1941 al 1956. Si impose poi come danzatrice di carattere, particolarmente nel genere spagnolo: eccelse nella donna indemoniata del “Boléro” di Maurice Ravel, interpretato nel 1947 con la coreografia di Aurel Milloss alla Scala e nel Giardino di Boboli di Firenze per il Maggio Musicale Fiorentino. Sempre nello stesso anno fu la mugnaia ne “Il cappello a tre punte” a Firenze; nel 1949 è Candelas in “El amor brujo” diretta da Issay Dobrowen, nel 1952 la gitana in “Capriccio spagnolo” con Léonide Massine e nel 1954 è l’étolie in “Les noces” diretta da Carlo Maria Giulini con Magda László e Cloe Elmo. 
Coreografa al Teatro municipale di San Paolo del Brasile dal 1951, Novaro nel 1955 assunse il medesimo incarico all’Arena di Verona con “Carmen” diretta da Antonino Votto (rimanendo in cartellone fino al 1975) e nel 1956 alla Scala debuttando con “La traviata” per la regia di Luchino Visconti diretta da Giulini. Alla Scala nel 1956 è la coreografa di “Sebastian” di Gian Carlo Menotti diretta da Luciano Rosada con Carla Fracci e nel 1962 di “La giara” di Alfredo Casella. All’Opera di Vienna debuttò come coreografa nel 1957 con “La traviata” diretta da Herbert von Karajan che andrà in scena fino al 1968 in 99 recite tornando nel 1974 con “La forza del destino” diretta da Riccardo Muti per la regia di Luigi Squarzina che rimase in scena fino al 1982 in 33 recite. 
ADNKRONOS/METRO

27 Maggio 2021
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