Gabriele Romagnoli
5:43 pm, 26 Maggio 21 calendario

Vite di fronte a un bivio e il dovere di scegliere

Di: Redazione Metronews
condividi

Intervista Devi decidere. Se denunciare o no tuo figlio che ha appena ucciso un uomo in un incidente stradale. Devi scegliere. Se aiutare o no, a rischio della vita, di salvare una persona che conosci appena. I personaggi del nuovo libro di Gabriele Romagnoli “Cosa faresti se” (Feltrinelli, p. 176, euro 16) sono a un bivio: hanno tutti due strade davanti in storie che sembrano indipendenti ma che invece li collegano al termine del libro in una specie di resa dei conti finale. 
Raffaele e Laura nella prima storia vogliono adottare un figlio ma la bambina ha una malattia incurabile e hanno una sola notte per decidere se accettare l’adozione. Come le è venuto in mente? 
«Da una storia che mi è stata raccontata. Volevo mettere in evidenza questa contraddizione: cosa porta a un simile dubbio? Se a questa coppia fosse nato un bambino malato non avrebbero avuto scelta. Perché vacillano? La vita non è un mercato». 
Lei cerca sempre di comprendere i suoi personaggi messi di fronte al dilemma… 
«È facile esprimere un giudizio e dire: “tu dovresti fare così”. Alcune decisioni sono talmente drammatiche che portano chi le prende a essere tutta la vita tormentato, come nel film “La scelta di Sophie” in cui Sophie nel passato ha dovuto decidere chi salvare tra due figli destinati a morire ad Auschwitz». 
C’è un padre che pensa che il figlio potrebbe aver ucciso qualcuno e non sa che fare. 
«A Roma qualche anno fa una madre aveva il sospetto che suo figlio fosse un assassino e andò a denunciarlo. Da allora mi chiedo: che dirittura morale ha avuto quella donna per un simile gesto? Così ho creato la figura di un padre tormentato per mostrare lo smarrimento estremo che ci può essere in quei momenti».  
Spesso di fronte a una decisione difficile si rimanda. In cosa si spera?
«Che arrivi un deus ex machina che ci tolga le castagne dal fuoco. In realtà procrastinare non migliora la situazione». 
Perché c’è tanta paura di decidere?
«Perché non sappiamo mai, scegliendo una strada, cosa accadrà. Ma davanti a un bivio non possiamo bloccarci. La storia comincia nel momento in cui uno decide da che parte andare. O stare». 
ANTONELLA FIORI

26 Maggio 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA