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8:35 pm, 25 Maggio 21 calendario

Tragedia del Mottarone ci sono i primi indagati

Di: Redazione Metronews
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VERBANIA Entra nel vivo l’indagine condotta dalla Procura di Verbania sull’incidente alla funivia del Mottarone. Alcuni dei dipendenti della società “Ferrovie Mottarone” che erano stati convocati nella caserma di Stresa per essere sentiti come “persone informate sui fatti”, si sarebbero trasformati durante l’audizione in indagati. L’inchiesta ipotizza i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime. Le attenzioni si concentrano sulla presenza di una “forchetta”, elemento che disattiva i freni tenendo aperte le ganasce. Il procuratore di Verbania Olimpia Bossi ha sottolineato: «Questo resta ancora nel campo delle ipotesi e dovrà essere accertato dall’esame del reperto». Il magistrato ha anche avuto modo di visionare una parte del filmato delle telecamere di sorveglianza dell’impianto, che confermano la dinamica già descritta dai testimoni: «La cabina era arrivata ormai al punto di sbarco, e dalle immagini si vede che sussulta e torna indietro. Nessuna ipotesi può essere esclusa, neppure quella dell’errore umano», ha spiegato la pm.
Accertamenti tecnici
Un’ipotesi legata proprio alla “forchetta”, che viene usata solitamente per il giro di prova –  a cabine vuote – per facilitare le operazioni in caso di blocco accidentale dei freni. Infatti se la forchetta è montata la cabina riesce a scendere, se non c’è occorre invece andare a sbloccare i freni manualmente. Naturalmente con i passeggeri a bordo il blocco deve essere tolto, in modo che il freno sia in grado di funzionare. La pm Bossi ha raccontato un dettaglio che potrebbe diventare importante: «Il giorno prima la funivia si era bloccata e c’è stato un intervento per rimetterla in funzione. Se questo sia collegato o meno ancora non lo sappiamo». Se la “forchetta” sia stata dimenticata inserita per evitare il blocco – come avrebbero sostenuto alcuni testimoni e come è visibile nei rottami della cabina – è da stabilire, ma per la Procura è una ipotesi al vaglio. Per questo si lavora anche sulla pista del possibile errore umano.
Quanto alla titolarità dell’impianto, la pm ha spiegato che «ci sarebbe un previo accordo in base al quale la Regione avrebbe ceduto la proprietà al Comune. Non è chiaro se questo sia avvenuto completamente, o se ci sia un condivisione del contributo alle spese di mantenimento». 
Iniziato il risveglio di Eitan
Intanto è iniziato l’iter per il risveglio dal coma farmacologico di Eitan, il bambino di 5 anni unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone. «La prima risposta del bimbo è stata positiva, con alcuni colpi di tosse, qualche movimento e momenti di respiro spontaneo – ha spiegato Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino – ma per precauzione stiamo andando con molta calma perchè la situazione clinica  resta critica». L’auspicio è che possa essere estubato mercoledì.
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25 Maggio 2021
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