calcio femminile
4:32 pm, 25 Maggio 21 calendario

Il calcio delle bambine In arrivo gli open days

Di: Redazione Metronews
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Ci stiamo finalmente accorgendo del calcio femminile. Si moltiplicano le testate che raccontano le serie maggiori, più o meno come nel maschile, anche se in proporzione minuscola. La vera differenza di genere sta però nel punto di partenza delle opportunità, alle origini del sentimento. Un bambino incontra subito un pallone, una società calcistica a pochi passi da casa, un genitore che lo spinge a calciare. Una bambina che vuole giocare, invece, il più delle volte non lo dice; il più delle volte è sulla riga laterale a guardare il fratello o i compagni. E se questo timore e questa rinuncia stanno lentamente guarendo, restano le difficoltà dei genitori: perché le società che accolgono bambine con la voglia di spingere un pallone con i piedi sono pochissime, e quelle che ci sono le inseriscono in squadre maschili. GAEA football nasce proprio da questa esigenza: voler dare alle bambine la possibilità di giocare a calcio in un ambiente aperto e dedicato a loro. Lo slogan del brand, “OURGAMETOO”, “anche il nostro gioco”, sottolinea quello che è un diritto. 
Ben Goodbridge, inglese di Brighton, fonda GAEA Football nel 2019 a Milano, dopo una lunga carriera all’estero. Ben insegna per anni calcio e lingua inglese in Cina, perfezionando il metodo di integrare sport e parole nuove, prima di trasferirsi in Australia, a Sidney, insieme a Marianna, compagna di vita. Come manager della Federazione Calcio Australiana incontra il calcio femminile, da quelle parti considerato già alla pari di quello maschile, e studia un metodo che coinvolga le bambine, metodo che nel giro di 4 anni farà esplodere la partecipazione. La sfida di Ben si sposta quindi in Italia.
La sua associazione sportiva è un programma calcio che unisce il gioco all’apprendimento dell’inglese (il football l’hanno inventato loro, ed è quello il suo alfabeto originale); punta sulla strategia di comunicazione, con più storie di donne e ragazze, e su programmi specifici per piccole donne dai 6 agli 11 anni. “C’è bisogno di un cambiamento sociale e di mentalità in Italia, bisogna guardare al futuro. L’inglese è quell’arma in più che posso offrire a queste bambine, perché crescano con dei vantaggi, e pensino che niente le può fermare nella vita e il calcio: è tempo che le bambine inizino ad avere consapevolezza di questo”. Un genitore che si trova davanti una figlia col pallone sotto il braccio oggi può entrare nel sito , iscriversi alle prove gratuite, Open Days che ci saranno da questo fine maggio a seguire, o anche solo registrare il suo interesse, lasciando la email per ricevere news sull’inizio dei corsi. GAEA si appoggia a una rete di centri sportivi, e sta formando un gruppo di allenatori specializzati, che coltiveranno il gioco e l’inclusione, il divertimento e l’autostima. Sarà poi una naturale conseguenza, la nazionale vincente.

25 Maggio 2021
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