mottarone
2:58 pm, 23 Maggio 21 calendario

La funivia chiusa 2 anni per una revisione generale

Di: Redazione Metronews
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La Funivia del Mottarone, dove oggi sono morte almeno 9 persone, è stata chiusa nel 2014 per garantirne una revisione generale, e il 13 agosto 2016 è stata riaperta dopo due anni di lavori di manutenzione e ammodernamento, affidati alla società Leitner. La manutenzione straordinaria ha previsto una serie di interventi tra cui la sostituzione dei motori, dei quadri elettrici, dell’apparato elettronico, dei trasformatori. E’ stata eseguita anche una magnetoscopia sulle funi, una sorta di esame ai raggi X per verificarne la tenuta. Le cabine sono state smontate, ricondizionate e rimontate con impianto acustico e videocamera di sorveglianza a bordo. I lavori di revisione tecnica dell’impianto sono costati 4 milioni e 400 mila euro, finanziati dalla Regione Piemonte, dal Comune di Stresa, e dalla società di gestione. Inaugurata nel 1970, dopo una progettazione durata quasi un decennio: l’impianto fu pensato per sostituire la vecchia ferrovia a cremagliera che, realizzata nel 1911, da Stresa saliva sulla vetta.
Nel 2002 la funivia è stata sottoposta a una revisione straordinaria eseguita dalla ditta Poma Italia (ora Agudio). Nel 2009, a completamento dell’opera, è stata costruita dalla società Leitner una seggiovia biposto che dalla stazione di arrivo della funivia al Mottarone conduce alla croce in vetta al monte (1491 metri), alle piste da sci e ad Alpyland, una nuova area divertimenti sorta nel 2010, e costituita da un alpine coaster (bob su rotaia). 
La funivia è strutturata in due tronconi, ciascuno con due cabine dalla portata di 35 persone. Il primo troncone della funivia parte a 205 m in località Lido di Carciano, a Stresa e raggiunge la Località Alpino, dove si trova il Giardino botanico Alpinia. Il secondo tronco parte agli 803 m dell’Alpino e raggiunge un pianoro immediatamente sotto la vetta del Mottarone, posto a 1385 metri. Da questa posizione è possibile raggiungere i 1491 metri a piedi o con una seggiovia realizzata nel 2009. 
«L’impianto era assolutamente sicuro, era stata fatta la revisione generale, quindi un ciclo di manutenzione completo ma effettivamente qualcosa è accaduto –  ha detto Valeria Ghezzi, presidente di Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti Impianti a Fune – Ora bisognerà capire cosa realmente è successo, fare ipotesi oggi non va bene per il rispetto alle vittime a alle persone eventuali responsabili».
“Nel 2016 è stata completata una revisione generale a cura di Leitner con installazioni di nuove apparecchiature elettroniche che hanno interessato cabine e carrello. Non erano stati fatti interventi sulla fune che viene controllata annualmente. L’impianto è stato costruito negli anni ’70 da un’azienda che adesso non c’è più, Piemonte Funivie. Per il momento è ancora prematuro stabilire le esatte cause della tragedia”, dice il portavoce della Leitner, azienda altoatesina di Vipiteno che si occupa di impianti a fune e battipista in merito alla tragedia.

23 Maggio 2021
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