Musica
5:00 am, 19 Maggio 21 calendario

Battiato, parole e note nel segno della contaminazione

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Impossibile ricordarli tutti. I brani di Franco Battiato, morto ieri a 76 anni, nella sua casa di Milo, alle falde dell’Etna, hanno scavato nella memoria di diverse generazioni e sono rimasti lì: c’è un angolo per il pop, uno per l’elettronica, un altro per le fantastiche contaminazioni musicali che hanno caratterizzato la vita e la carriera di un artista sui generis. 
Dalla lirica al rock d’avanguardia, Battiato ha sempre “vissuto” la musica come un’esperienza grazie alla quale poter toccare temi politici, argomenti dissacranti e, perfino, concetti filosofici. Come se, per respirare, lui stesso avesse bisogno di parole  e note.
Prima di immergersi nell’universo musicale Franco Battiato è stato un ragazzino con la passione per il pallone. 
«Al calcio “devo” il mio naso pronunciato – ricordava  in un’intervista alla Gazzetta dello Sport rilasciata nel 1997 – Avevo 12 o 13 anni e un giorno, durante una partita, sbattei contro un palo della porta. Restai svenuto a lungo. Quando tornai in me, il naso era lievitato. Mio fratello suggerì: “Vai a casa e fila a dormire senza farti vedere”. Il mattino dopo la nonna venne a svegliarmi e alla vista della mia faccia prese ad urlare. Era una Sicilia distratta, accadevano cose tribali. Mia madre si preoccupò, ma aspettò una settimana prima di portarmi dal dottore. Il medico sentenziò: “Se l’avessi visto subito, gli avrei ridotto la frattura. Ora non posso fare più niente”».
Neanche noi ora possiamo fare più niente. La sua mancanza non si colmerà facilmente.
PATRIZIA PERTUSO
 
 

19 Maggio 2021
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