climate change
12:05 am, 19 Maggio 21 calendario

Allarme in Groenlandia calotta vicina alla fusione

Di: Redazione Metronews
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Allarme rosso in Groenlandia per il ghiacciaio Sermeq Kujalleq, o Jakobshavn, che si trova nella calotta glaciale centro-occidentale: potrebbe aver raggiunto un punto critico e avviarsi verso un periodo di fusione accelerata. L’allarmante ipotesi rappresenta la conclusione di uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati dell’Istituto di Potsdam di ricerca sull’impatto climatico (PIK), in Germania, dell’Università di Copenaghen e dell’Università della Norvegia, che hanno valutato i tassi di fusione della calotta e i cambiamenti della sua altezza negli ultimi 140 anni.
Il team, guidato da Niklas Boers del PIK e Martin Rypdal dell’Università della Norvegia, ha analizzato le ricostruzioni delle altezze del ghiacciaio dal 1880, confrontandole con le informazioni ottenute dalle simulazioni di modelli corrispondenti. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, Jakobshavn sta perdendo stabilità e potrebbe essere vicino a una condizione di fusione accelerata, indipendentemente dall’andamento del riscaldamento dell’Artico nei prossimi decenni.
In pratica, «potremmo assistere all’inizio di una destabilizzazione su larga scala – sostiene Boers – che sarebbe devastante. Il nostro rapporto evidenzia il raggiungimento della soglia critica a livello regionale».
Tra le cause di questo fenomeno, gli autori indicano gli ultimi 100 anni di fusione rapida. Lo scioglimento superficiale, aggiungono gli esperti, potrebbe essere compensato in parte dall’aumento delle nevicate, ma se la calotta glaciale della Groenlandia dovesse transitare verso una fusione accelerata, potrebbero verificarsi gravi conseguenze a livello planetario.
La calotta glaciale della Groenlandia, infatti, contiene una massa di ghiaccio equivalente all’innalzamento del livello globale del mare di 7 metri. «Dobbiamo monitorare anche le altre zone della calotta glaciale – concludono gli autori – e capire meglio come potrebbe evolvere lo stato dei ghiacciai. In questo modo sarebbe possibile delineare degli strumenti di previsione adeguati».
 

19 Maggio 2021 ( modificato il 24 Maggio 2021 | 10:52 )
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