la crisi della ristorazione
12:50 pm, 18 Maggio 21 calendario

Ristorazione, persi 514 mila posti di lavoro

Di: Redazione Metronews
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Crolla l’occupazione in Italia nel 2020 a seguito della pandemia con 2,5 milioni di posti di lavoro persi (dati Istat) e con 514 mila posti di lavoro in meno nel settore della ricettività e della ristorazione. A segnalarlo è il Rapporto Ristorazione 2020 di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, presentato oggi in una conferenza stampa. Si tratta di una perdita in 14 mesi che è più del doppio dei 245 mila posti creati tra il 2013 e il 2019. Un anno di pandemia ha ridotto in macerie uno dei settori maggiormente dinamici e attivi dell’economia italiana, quello dei Pubblici esercizi. I dati Infocamere certificano la chiusura dell’anno della pandemia di 22.250 attività.
Il 97,5% delle imprese ha registrato nel 2020 un calo del fatturato. Per oltre 6 ristoratori su 10 la riduzione ha superato il 50% del volume d’affari dell’anno precedente. Secondo il rapporto, inoltre, il 35,2% ritiene che il fatturato si sia contratto tra il 10% e il 50%. I motivi alla base della riduzione dei ricavi sono da ricercarsi principalmente nel calo della domanda a causa delle misure restrittive, sia sulle attività che sula mobilità delle persone (88,8%), nella riduzione della capienza all’interno dei locali per l’attuazione dei protocolli di sicurezza (35,4%) e nel calo dei flussi turistici (31,1%), in particolare quelli stranieri.
L’85% dei titolari di bar e ristoranti si è detto sicuro che il settore riprenderà a marciare con decisione. L’incognita, tuttavia, è la data di fine dell’emergenza.  Nello specifico, per quanto riguarda il ritorno ai livello di fatturato pre covid, il 72% degli intervistati si divide equamente tra chi lo ritiene possibile nel 2022 (36%) e chi invece prevede uno slittamento al 2023 (36%). Resta un 27% di pessimisti che ritiene plausibile un ritorno a pieno regime solo nel 2024.
Il report, ha detto il ministro Giorgetti, è «la testimonianza che tante imprese sono cadute al fronte e molte sono ferite e devono essere curate e messe in condizione di poter tornare all’attività”. “Sui sostegni si cercherà di coprire gli esodati dei ristori, cioè quelli che per dimensioni o altri fattori non sono legati ad una perdita di fatturato pari al 30%”, ha spiegato Giorgetti. “Ci sarà dunque meccanismo per cui chi non ha ricevuto sostegni potrà ottenerli senza essere legati a quel dato del 30%, troppo rigido e che non tiene in considerazione le diverse realtà”, ha proseguito il ministro. “Ho chiesto – ha proseguito il ministro – anche un fondo dedicato per chi continua ad essere chiuso per decreto. Il fondo potrà essere gestito da Mise e Mef che individuerà soggetti che non hanno praticamente possibilità di fatturare da mesi, intervenendo puntualmente con  una sorta di cifra forfettaria svincolata dal fatturato”.
 

18 Maggio 2021
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