TORINO
4:14 pm, 13 Maggio 21 calendario

San Carlo: “Appendino fu negligente e imprudente”

Di: Redazione Metronews
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COMUNE Scelte “frutto di un approccio frettoloso, imprudente e negligente”, fatte “trascurando di assicurare il dovuto rilievo anche nella fase di formazione della decisione agli aspetti connessi alla sicurezza”. Sono le parole pesantissime scritte dal giudice Maria Francesca Abenavoli nelle motivazioni della sentenza che ha condannato la sindaca Chiara Appendino a 1 anno e 6 mesi, per gli incidenti avvenuti nel giugno 2017 in piazza San Carlo. In quell’occasione, durante la proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, morirono due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato, e oltre 1500 persone rimasero ferite.
Nelle motivazioni si legge ancora: “La sindaca, decidendo di proiettare in piazza San Carlo la finale di Champions League, ha chiesto all’amministrazione e all’organizzatore di operare in condizioni la cui criticità era evidente, disinteressandosi poi di tutti gli aspetti operativi”.
Secondo il giudice poi “Appendino designa per l’organizzazione dell’evento Turismo Torino e Provincia, ente strumentale della Città, che agiva in nome e per conto della stessa, omettendo di considerare che il tempo a disposizione per organizzare la manifestazione, di soli quattro giorni, non avrebbe consentito un’organizzazione meditata, completa ed efficiente, particolarmente sotto il profilo della sicurezza per la incolumitaà pubblica”.
Dal canto suo, la difesa di Appendino, sottolinea come siano caduti molti profili accusa. Per gli avvocati Luigi Chiappero ed Enrico Cairo, “Nella sentenza si legge come non fosse l’organo apicale del Comune a dover vigilare sull’osservanza delle prescrizioni imposte dalla Commissione Provinciale di Vigilanza. Restiamo convinti che, allo stesso modo, non spettasse alla prima cittadina seguire, anche sotto il profilo tecnico, l’evoluzione organizzativa dell’evento e i relativi aspetti meramente operativi. Sarà uno degli aspetti fondanti l’atto d’appello, con il quale chiederemo la piena assoluzione”.  

13 Maggio 2021
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