Menarini Lucio Dalla
6:35 am, 13 Maggio 21 calendario

Iskra Menarini: «Vi canto L’Uomo Infinito che era Lucio»

Di: Redazione Metronews
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MUSICA “L’Uomo Infinito” è il brano che Iskra Menarini dedica al grande Lucio Dalla (in radio e in streaming, accompagnato da un video bellissimo https://www.youtube.com/watch?v=d-MmmNjR_aI) . Con lui ha condiviso il palco per 26 anni. 
Con Lucio Dalla quasi un matrimonio per Iskra Menarini?
«L’Uomo Infinito l’ho voluto dedicare al grande Lucio e alla sua città che amava tanto.  È stato quasi un matrimonio, anche se  in realtà sembravo più sua sorella, una persona che era vicina a lui, sempre pronta quando diceva qualcosa. Una simbiosi. All’inizio, quando l’ho conosciuto non è stato semplice, anche perché venivo da un mondo molto diverso: ero una cantante rock».
Il più gran pregio di Lucio?
«Essere questo personaggio così geniale e autentico. Mettere sempre in risalto gli altri, almeno è quel che ha fatto per me. Avevo capito che non ero una semplice vocalist e ha iniziato a farmi cantare in tutto il mondo un brano come solista dicendo che ero la più brava, ma si sapeva che diceva un po’ di bugie, per regalarti qualcosa, per esserti amico. A questo ci teneva tantissimo. Nei live in cui mi presentava dicendo “Ecco la mia bambina” o come “Iskra Menarini, la più grande voce”. Poi mi diceva “Se lo dico io, ci credono tutti” e io lo sgridavo!». 
I difetti di Lucio?
«Qualche difetto lo aveva, come tutti. A volte mi trattava un po’ così, mi diceva cose un po’ strane. Per fare il famoso balletto di “Attenti al lupo” mi sono beccata anche qualche scarpata! Per fortuna aveva i piedi piccoli».
Com’è stato il vostro primo incontro? E l’ultimo?
«Non lo conoscevo, non seguivo il mondo autoriale, facevo un altro tipo di musica. Ero la cantante de I Tombstone con cui sono stata per 10 anni, poi ho lavorato con Le cinque Lire. Il destino mi ha portato a Lucio. Alla fine di una serata Gaetano Curreri mi disse che quello sarebbe stato il nostro ultimo concerto, perché loro sarebbero diventati il gruppo di Dalla. Dopo anni, nel 1984, nei locali di una chiesa di Bologna dove provavano le bandi, vedo arrivare Curreri che mi presa Lucio, la persona che mi aveva portato via il gruppo! Lui mi chiese il telefono e Curreri insistette affinché gli dessi il numero: stavano per partire in tournée. Dopo un paio di giorni Lucio mi chiama per un provino che va bene e mi dice che sta per partire con un tour negli stadi. Mi fa fare una serata e dopo aver registrato le voci, mi dice: “Sei dei nostri!”. Ho fatto il giro dello stadio di corsa e Lucio dice a Gaetano: “È matta come noi!”. Da lì inizia tutto. Nei video, nei live, ero sempre al suo fianco. Mi ha fatto cantare in tutto il mondo». 
Poi partì anche la tournée Dalla-Morandi. 
«Bellissimo! Visto che Lucio era ritenuto uno dei più grandi cantanti in Italia e nel mondo, non avrei mai pensato che mi succedesse quel che è successo. L’ultimo viaggio se l’è portato via e io non c’ero. Ci sentivamo per telefono, mi mandava messaggi, che conservo ancora, per dirmi che quando sarebbe tornato avremmo ricominciato. Una mia amica mi chiamò e mi disse che in tv stavano dicendo che Lucio era morto. Non ci credevo… Cosa può fare una persona che era legatissima a qualcuno che le ha dato tutto, dalle sgridate all’affetto, qualche lacrima, tanti sorrisi, che l’ha fatta cantare ovunque? Non sono riuscita a dire niente. Solo tristezza. Per tanto tempo l’ho sognato. Lui è sempre qui con me. Gli devo tutto».
Perché adesso l’esigenza di scrivere questo brano?
«Il testo de “L’Uomo Infinito” e la melodia sono miei, ma ho collaborato con Manuel Auteri, Marcello Balestra e Renato Droghetti, per raccontare ciò che ho vissuto con Lucio. Ho deciso di fare un video. Con Lisetta Notari e Stefano Mazzoni abbiamo scelto di girare a Bologna, nei posti che piacevano a lui. Ringrazio la Fondazione Lucio Dalla e il presidente Faccani che ha fatto sì che nel video ci fosse anche la piccola Sofia Isabel Faccani, che rappresenta me da ragazza. Ho voluto che Lucio fosse un cartoon, come lo era nella vita. Ho coinvolto un rapper, Gergo Morales, per omaggiare un genere musicale che piaceva molto a Lucio. Al video hanno partecipato Attilio Fontana e il corpo di ballo della Somnium Ballet Accademy di Bologna. È un percorso che va dalla malinconia a quel che piaceva a Lucio.  Ho voluto rendergli omaggio. Ho scritto “L’Uomo Infinito” con tutto il cuore, dopo che una notte ho sognato Lucio che mi diceva: “Ti ho lasciato una bicicletta, senza pedali, ma i pedali li dovrai mettere tu!”. Il giorno dopo ho pensato di fare qualcosa. E, chiacchierando con Lucio (non è stata la prima volta, lo faccio spesso), gli ho detto: “Pensi di essere lassù e fare quel che vuoi? Tu sei un uomo infinito ormai, stai là!”. Chissà forse sono matta. Ma anche lui era matto. La pazzia è un modo per vedere le cose diversamente e confrontarsi in modo differente».
Sogni nel cassetto?
«Ci sono sempre progetti: mai smettere di sognare! Per scaramanzia, meglio non dir nulla. Sto lavorando a qualcosa di nuovo».
Con chi le piacerebbe oggi un feat.?
«Sono andata in tour con Dalla, Morandi e Ron, ho fatto qualcosa con Vasco Rossi. Ho fatto tante cose. Mi piacerebbe farlo ancora con Lucio, come a Sanremo, però non è possibile. Perciò non mi sono guardata intorno per capire con chi poter duettare. Resta un sogno».
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

13 Maggio 2021
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