Muti contro Chailly È scontro alla Scala

classica Volano gli stracci dietro le quinte della Scala. A dare fuoco alle polveri, l’ex direttore musicale del teatro Riccardo Muti, che martedì aveva diretto il concerto dei Wiener Philharmoniker, e l’attuale direttore musicale Riccardo Chailly, che il giorno prima aveva diretto coro e orchestra del teatro nel concerto di riapertura alla fine di 199 giorni di limitazioni anti Covid. Chailly, dopo il concerto, era andato a salutare Muti nel camerino che gli aveva ceduto. Ma, all’arrivo di Chailly, davanti a diversi testimoni, Muti ha sostenuto di non conoscerlo, chiedendogli chi fosse e cosa ci facesse lì. E quando Chailly si è tolto la mascherina, spiegando che era andato a complimentarsi, Muti avrebbe risposto a male parole, cacciandolo. A quel punto, Chailly s’è ne sarebbe andato senza commentare. Un diverbio che allontana il possibile ritorno di Muti ala Scala,  paventato dal sovrintendente Dominique Meyer. 
Del maestro Muti – che ha guidato la Scala dal 1986 fino al burrascoso addio nel 2005 -molti ricordano le sfuriate e gli apprezzamenti rivolti ad altri maestri (definì “il cinese” Myung-Whun Chung). Secondo alcuni, Muti sarebbe stato infastidito dalla decisione di far precedere al suo concerto- che avrebbe dovuto segnare la riapertura ufficiale del teatro, per altro nel giorno esatto del 75° anniversario del concerto di Arturo Toscanini – quello di Chailly. In pratica due concerti straordinari. Sul palco, prima del bis, Muti aveva sottolineato che la data del suo concerto era solo «una coincidenza». E aveva aggiunto: «È stato non un vanto ma un orgoglio farlo in questa che resterà sempre la casa di Toscanini». Come a dire che il padrone di casa è ancora lui, e non altri.