Nuova causa Ue ad AstraZeneca

La Commissione europea ha lanciato una seconda azione legale contro la casa farmaceutica AstraZeneca che riguarda «il merito del caso». L’annuncio del portavoce, Stefan de Keersmaecker, è accompagnato dalla precisazione di rito: «Il nostro obiettivo è lo stesso di sempre: vogliamo che AstraZeneca consegni le dosi che riteniamo ci spettino ai sensi dell’accordo preliminare di acquisto». Tuttavia, a differenza della prima azione finalizzata a «riconoscere l’urgenza della situazione e l’importanza di avere le dosi attese dai Paesi», questa seconda azione mira ad «accertare se ci sia stata una violazione degli accordi».
Un cambio di passo nella strategia legale dell’esecutivo Ue che, come ha chiarito lo stesso portavoce, consentirebbe a Bruxelles di «richiedere all’azienda di pagare una sanzione». L’ipotesi di danno economico, nelle speranze di Palazzo Berlaymont, dovrebbe convincere la casa farmaceutica anglo-svedese a rispettare gli impegni contrattuali che, secondo la Commissione, sono stati costantemente violati dall’inizio della campagna vaccinale a oggi.
Perfino l’ultimo annuncio di AstraZeneca sulle forniture in arrivo previste nel secondo trimestre prevede «la consegna di 70 milioni di dosi, per arrivare a un totale di 100 milioni», ancora distanti dai «120 milioni che la casa farmaceutica si era impegnata a consegnare» entro fine marzo. «Il nostro obiettivo non è avere i soldi indietro», ha ripetuto più volte de Keersmaecker nel corso del briefing quotidiano con i corrispondenti a Bruxelles.
Questi ultimi vengono invitati dalla Commissione «ad assistere alla procedura pubblica» di fronte al giudice belga per evitare di «trasformare la sala stampa in un’aula giudiziaria». Un’ulteriore dimostrazione della pressione, ora anche mediatica, che Bruxelles spera di esercitare sull’azienda accusata di violazione contrattuale.