Milano
8:39 pm, 10 Maggio 21 calendario

La Scala riapre come nel 1946

Di: Redazione Metronews
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 Il concerto al Teatro alla Scala di Milano che lunedì sera, dopo quasi 7 mesi ha riaperto al pubblico, «sia un segnale di rinascita». L’auspicio è della senatrice a vita Liliana Segre, una fedelissima del Piermarini, che era presente anche alla serata molto speciale dell’11 maggio 1946 quando il concerto di Arturo Toscanini celebrò la Scala ricostruita dopo i bombardamenti. «Non so se» sia un segno di ripresa «ma lo deve essere, di rinascita, un segnale malto forte per questa Milano deserta» ha detto Segre al suo arrivo in teatro.
Applauditissimo il concerto del coro e dell’orchestra scaligera diretta dal maestro Riccardo Chailly con la voce «favolosa» del soprano Lise Davidsen. Applausi e apprezzamenti, «bravissimi» e «magnifica», sono rimbombati in tutto il teatro. Tanto da reclamare e ottenere alla fine un bis, «Và pensiero» dal Nabucco di Verdi. Anche se le mascherine indossate dal direttore e da tutta l’orchestra, fiati esclusi che però erano separati da divisori in plexiglas, non facevano dimenticare il difficile momento in cui ci troviamo. E soprattutto non lo si dimenticava guadandosi attorno: 500 spettatori al massimo invece dei 2 mila abituali.
«Chiediamo» la possibilità di avere più spettatori in teatro rispetto ai 550 previsti dalle norme anti covi, «ma non decidiamo noi e siamo già felici di poter riaprire». Così il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, Dominique Meyer prima dell’inizio del concerto con il pubblico in sala. «Io sono convinto che si potrebbero avere più spettatori – aggiunge – perchè li sappiamo gestire, il pubblico è molto disciplinato e porta la mascherina. Non ho mai pensato che fosse pericoloso per il pubblico» venire in teatro, «lo è di più per i nostri dipendenti, sono loro che dobbiamo proteggere», e che infatti sono sottoposti a tamponi di continuo. «Siamo i campioni dei test» scherza. Per adesso il pubblico è distribuito tra palchi e galleria, mentre la grande platea è occupata da una pedana dove è sistemata l’orchestra. Che tra pochissimo, forse già a giungo potrebbe tornare nella sua location tradizionale, la buca: «Spero di fare Le nozze di Figaro a giugno – ha anticipato – con l’orchestra in buca». Presenti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidenre della Regione Attilio Fontana.
 

10 Maggio 2021
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