Serie A
5:00 pm, 9 Maggio 21 calendario

Cagliari da colpo grosso e Vigorito s’infuria

Di: Redazione Metronews
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Una stagione così non la si augura neanche al peggior nemico. I tifosi sardi lo sanno bene. Un anno vissuto pericolosamente con un girone e mezzo scellerato affidandosi al povero Di Francesco e a una rosa che, a ben guardare, tanto forte non è. Una serie impressionante di sconfitte, più mediocrità che sfortuna con il rischio di finire nel baratro per non rialzarsi più. E ancora oggi, a tre giornate dalla fine, essere ancora in bilico. Anche se, diciamolo francamente: la vittoria di oggi pomeriggio contro il Benevento è decisiva. E solo un suicidio potrebbe condannare gli uomini di Semplici. Quattro vittorie nelle ultime cinque partite, dieci punti. Dal 4-3 contro il Parma al 3-1 esterno contro la rivale più diretta, quella che meno di tutti meriterebbe la retrocessione. Ma tant’è. Santo Lykogiannis al primo minuto: sinistro a giro e Montipò battuto. Ma è solo un’illusione: al 16° fesseria di Ceppitelli e Lapadula, solo soletto, buca Cragno con un colpo sotto. Per tutto il primo tempo il Benevento crea, ha diverse potenziali occasioni ma non sfonda. Meriterebbe, forse, qualcosa in più ma la gara è talmente dura che un pari dopo la prima frazione può star bene a tutti.
E fino al 64° la gara viaggia sul filo dei nervi, della tensione. Brutta a dir poco. Ci vuole un’occasione, un lampo. Ci vuole la testa. Quella che usò Cerri contro il Parma, quella che ha Pavoletti. L’ex genoano si ricorda di essere un attaccante e con una capocciata la mette lì, in buca, dopo una splendida azione di Zappa. Quest’ultimo, con quel cognome rock può fare solo cose buone. 2-1 e Cagliari in Paradiso. Poi, la frittata. Se l’aspettavano tutti e puntualmente arriva. Non è buona né all’olfatto, tantomeno al gusto. Viola entra in area e Asamoah lo stende platealmente. Parrebbe rigore, lo è, Doveri non ha dubbi. Poi, chissà perché, perché, chissà per come (nessuno sa perché, perché, chissà per come) l’arbitro torna sui suoi passi. E arriva la… serenata. Rap, rock o come la vogliamo chiamare. Il rigore improvvisamente svanisce e tocca ringraziare il Santo Var (che per il Cagliari stasera avrà più valore del Santo Graal). Vigorito è una furia, a fine partita sfogherà tutta la sua rabbia, di serenate nenache l’ombra. C’è da capirlo. Il Benevento non si arrende fino alla fine, fino al 93°, fino al gol di Joao Pedro che la chiude. Finisce 1-3, il Cagliari ora è l’unico padrone del suo destino. E le coronarie dei suoi tifosi sono state talmente messe a dura prova da non poterne più. Si salverà? Quasi sicuramente sì. E sarà un’impresa. Ma così, no. Mai più. 
Come detto, nel post gara il presidente sannita Oreste Vigorito è esploso. A ragione, per carità, ma forse poteva dire altrettanto in altre circostanze
LE DICHIARAZIONI
“Tutti hanno visto tranne il signor Mazzoleni, mi sono già arrivati messaggi da Napoli. Se vogliamo uccidere una squadra del Sud si manda Mazzoleni, non ho mai detto una parola sull’arbitro, ma se non guardano nemmeno la Var… hanno trovato solo un’altra scusa per le loro caz***te. Noi stiamo perdendo un anno di sacrifici, mentre lui sta col c… sulla panchina a guardare la tv e a cambiare le decisioni. È una vergogna. Non sono un presidente normale, non ho mai detto nulla contro gli arbitri. Questi signori devono uscire dal calcio. Non è uno sfogo, bisognerebbe analizzare le immagini”.
Nel tardo pomeriggio spunta anche un video del direttore sportivo Pasquale Foggia. L’ex calciatore della Lazio, infatti, ha inveito contro l’auto di Mazzoleni invitandolo a riguardarsi le immagini dell’azione e tacciandolo di malafede: “Il leggero contatto lo devi rivedere se hai una coscienza. Qui ci giochiamo la vita e tu hai la coscienza sporca. Sia da arbitro che da VAR, hai sempre avuto la coscienza sporca”.  
Nel lunch match della 35° giornata il Sassuolo espugna il Ferraris. 2-1 al Genoa con reti di Raspadori al 14° e Berardi al 66°. Gol, inutile, dei padroni di casa, firmato dall’ex romanista Zappacosta all’85°. 
METRO

9 Maggio 2021
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