Coprifuoco, è ancora scontro nel governo

ROMA È ancora scontro nella maggioranza sull’orario e il mantenimento del coprifuoco per contenere l’epidemia. A chiedere di allungare l’orario dalle 22 alle 23 ieri sono state nuovamente anche le Regioni nella riunione della conferenza dei presidenti. Sollecitata anche la possibilità di riaprire i ristoranti al chiuso, di permettere ai parrucchieri di lavorare anche nelle zone ad alto rischio, di allargare le maglie per piscine e palestre e di fare in modo che le regole valide per gli spettacoli siano applicate anche ad eventi sportivi. Ma è ancora il leader leghista Matteo Salvini ad andare all’attacco: «Entro metà maggio bisogna permettere a tutte le attività di riaprire, in questo momento un coprifuoco è un danno alla salute. Chiederemo che nel prossimo Cdm ci sia all’ordine del giorno il ritorno al lavoro e alla vita».
«Evitare la propaganda»
«Sposteremo il coprifuoco quando i numeri e le evidenze epidemiologiche ce lo consentiranno», ha replicato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. «Non ha senso e andrebbe assolutamente evitata la propaganda leghista sul coprifuoco per dimostrare che c’è chi vuole “liberare” gli italiani e chi invece vuole tenerli rinchiusi – ha commentato Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera – così non si rende un buon servizio alla verità nè alla forza e credibilità dell’azione di governo».
I decreti Sostegni
Giovedì, intanto, al Senato dovrebbe essere posta e votata la fiducia sul decreto Sostegni. Il provvedimento, che scade il 21 maggio, passerà poi a Montecitorio (in Aula è atteso il 12 maggio). «Il governo sta lavorando al decreto Sostegni bis e riteniamo che la settimana prossima possa essere portato in Consiglio dei ministri», ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, precisando che «la bozza circolata è semplicemente una bozza su cui ci sono da portare dei miglioramenti».
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