Enrico Ruggeri
6:18 am, 30 Aprile 21 calendario

Ruggeri: «Il Concertone? Sarà all’insegna della speranza»

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Torna il Concerto del Primo Maggio di Roma (diretta su Rai3 e Rai Radio2, sabato  dalle  16.30 alle 19 e alle 24). Oltre 6 ore di musica dal vivo, testimonianze e riflessioni per uno show che vedrà la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica  come location principale per le esibizioni degli artisti. Enrico Ruggeri, classe 1957, sarà tra i protagonisti della maratona live. 
Ruggeri, che Concertone sarà?
«Ovviamente un palliativo, una cosa organizzata bene ma limitata visto le restrizioni: io, ad esempio, in collegamento da Bergamo, farò un mio intervento. Ma mai come oggi il diritto al lavoro è un tema caldo: facciamo in modo che quelli che lavorano possano tornare a farlo in sicurezza».
Cosa sceglierà dal suo vasto repertorio?
«Con 35 album all’attivo è difficile scegliere. Ma non sarà una cosa lugubre è il momento dell’essere un po’ più speranzosi.
“L’Italia si cura con il lavoro” è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per questo Primo Maggio: ma non rischia di restare solo uno slogan, visto il trattamento riservato al mondo della cultura e dello spettacolo, tra i più penalizzati?
«Dico a tutti benvenuti! Io ho iniziato ad aprile a dire queste cose, con riconoscimenti avuti via sms e mai pubblicamente! Se non riparte la musica non riparte nulla, perché la musica non è solo suonare e cantare: è comunione di intenti, uguaglianza, stare insieme nell’unità, perché nel pubblico che segue un concerto le categorie scompaiono, c’è solo la condivisione di una passione per un artista e la sua arte, che è molto più importante di qualsiasi altra cosa».
La conosciamo in tante vesti: cantautore, scrittore, conduttore in tv e radio. In quale abito si sente più a suo agio?
«Ovviamente ho iniziato scrivendo e cantando, ma è tutto figlio della stessa voglia: l’urgenza di raccontare la vita che è spettacolare, poetica, immensa. Su ogni essere umano puoi fare un film, scrivere storie, canzoni… E io sono essenzialmente un racconta-storie».
E come ha vissuto la pandemia? 
«Ho scritto il romanzo più importante della mia vita (“Un gioco da ragazzi”) lavorando 6 ore al giorno cosa che in una situazione normale non avrei potuto fare… Ho scritto tanto e questo mi ha alleviato quel senso d’impotenza che molti hanno sofferto più di me. Difficile che qualcuno non abbia incontrato persone colpite dal Covid che, direttamente o indirettamente, ci ha attraversati tutti: non potersi curare in ospedale normalmente, non poter far visita a chi sta male. Questo virus ha reso tutti più fragili».
Lei quanto è social?
«Abbastanza. Ci sono momenti in cui condividi più facilmente e questo è un vantaggio… poi c’è il rovescio della medaglia: gli insulti e le incomprensioni». 
A proposito: com’è finita la querelle con Alessandro Gassmann (Ruggeri bloccato su Twitter per una battuta sul fatto che l’attore avesse esagerato denunciando una festa in corso nel suo palazzo, ndr.). Vi siete chiariti?
«Spero di sì, spero che capisca che non volevo offenderlo e la mia era solo battuta (“Grande attore e regista… con un po’ di nostalgia per i tempi andati della Germania Est…” la frase incriminata, ndr)
alla quale tutti avrebbero riso se fossimo stati a tavola insieme».
Obiettivo Ruggeri?
«Ricominciare a suonare live: sto componendo e suonando nel mio studio e sto preparando un nuovo album con i miei collaboratori. Speriamo di poter programmare presto l’uscita e finalmente una tournée».
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

30 Aprile 2021
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