La Campania già vira verso il ritorno in arancione
La Campania già viaggia verso la retrocessione in arancione dopo una sola settimana in giallo e sei in rosso. Un risultato non inatteso, considerati i dati dei contagi quotidiani e settimanali, anche se la pressione sugli ospedali non è alta, evocato anche più volte dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che rischia però di avere pesanti ricadute sul fronte delle proteste di commercianti, albergatori e ristoratori, non sopite nemmeno dalla possibilità di ritornare a servire i clienti anche di sera grazie ai tavolini all’aperto, seppure sino alle 22.
Dopo che una parte della stagione turistica era già stata bruciata, soprattutto Napoli, le isole del golfo e le località balneari sorrentine, amalfitane e del Cilento cominciavano a nutrire speranze, sia per la campagna di vaccinazione anomala che vedrà Procida già da sabato isola Covid free, sia per l’arrivo di primi segnali del ritorno degli stranieri, avvistati a Pompei nei giorni scorsi e anche nel capoluogo campano.
La nuova chiusura scoraggerà molti. In fase di riapertura erano anche i teatri, con il San Carlo che riprendeva la riprogrammazione della stagione lirica e sinfonica anche in sala dal 14 maggio e lo stabile di Napoli, Mercadante e San Ferdinando, che proprio oggi aveva indicato i titoli della ripresa. Secondo dati di Confesercenti, il rosso campano dall’inizio della pandemia ha già mandato in fumo 38 miliardi e messo a rischio 50mila imprese e 150mila lavoratori, di cui il 70% potrebbe non riaprire mai più.
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