Vaccini
3:30 pm, 28 Aprile 21 calendario

A Regioni 2,2 milioni di dosi Pfizer

Di: Redazione Metronews
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ROMA Altre 2,2 milioni di dosi di vaccino Pfizer da fornire a partire da oggi alle Regioni. Il generale Francesco Paolo Figliuolo continua a dotare i soldati sul territorio di proiettili per un’accelerata decisa nella battaglia contro il Covid. Del resto l’obiettivo del commissario straordinario è stato messo nero su bianco nel report settimanale reso noto lo scorso weekend: 504.484mila inoculazioni il 29 aprile. Un afflusso che è già iniziato verso le 200 strutture sanitarie designate dalle Regioni. Il lotto di Pfizer è il più consistente in assoluto tra quelli approvvigionati dall’inizio della campagna vaccinale, e porterà a oltre 22,4 milioni la cifra dei vaccini finora consegnati alle Regioni per le somministrazioni, che – rende noto la struttura commissariale – hanno intanto superato quota 18 milioni a livello nazionale.
Centrare l’obiettivo sarebbe senza dubbio uno step in avanti nella campagna vaccinale che, se mantenuto e implementato nel tempo, “cambierebbe completamente lo scenario”, spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Una condizione fondamentale anche in ottica delle riaperture, per alcuni scienziati considerate troppo premature. “Fra noi e la Gran Bretagna ci sono 30 milioni di vaccini di differenza e non stiamo recuperando alla velocità del fulmine”, il pensiero a riguardo dell’infettivologo Massimo Galli.
A fare paura sono soprattutto le varianti, a partire da quella indiana. Due casi sono stati registrati nel Veneto mentre per quanto riguarda l’analisi epidemiologica sulla comunità Sikh di Latina la Regione Lazio fa sapere che, per ora, non è stata rilevata. Intanto in una nota informativa la Janssen, azienda farmaceutica di Johnson&Johnson ammette come un ruolo causale del vaccino con “una combinazione di trombosi e trombocitopenia accompagnate da sanguinamento” sia “plausibile” anche se “molto rara”. Casi che – spiega l’azienda – si sono verificati “entro le prime tre settimane successive alla vaccinazione e prevalentemente in donne di età inferiore ai 60 anni”.
Il siero in Italia è stato consigliato agli over 60 ed è considerato strategico nella campagna vaccinale per il fatto di essere monodose.Mentre si spinge l’acceleratore sull’immunizzare almeno con una dose la maggior parte di popolazione possibile resta però aperto il dibattito sui richiami. A tal proposito il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) invita a non ritardare troppo la seconda iniezione perché “si avrebbe una risposta immunitaria più debole e così, per andare più in fretta, rischieremmo di perdere il vantaggio a lungo termine”.

28 Aprile 2021 ( modificato il 24 Maggio 2021 | 10:53 )
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