MUSICA IN LUTTO
9:20 am, 24 Aprile 21 calendario

Addio Milva Morta la Pantera di Goro

Di: Redazione Metronews
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LUTTO Addio Milva, grande interprete della canzone italiana. Pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, aveva 81 anni. Era malata da tempo.
La «Rossa» della canzone italiana viveva nella sua casa di via Serbelloni, nel centro di Milano, con la segretaria Edith e la figlia, Martina Corgnati, critica d’arte. Era nata a Goro, comune italiano del ferrarese.
Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l’amante che dorme del 1989), intitolato Non conosco nessun Patrizio e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, aveva annunciato il suo addio alle scene, dopo mezzo secolo di palcoscenico. «Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato», aveva detto all’epoca.
Milva è stata una raffinata interprete conosciuta in tutto il mondo. Cantò e recitò in nove lingue, interpretò Bertold Brecht in tedesco e il tango di Astor Piazzolla in spagnolo, cantò in Giappone e Corea del Sud. Nel 2009 fu nominata Cavaliere della Legion d’Onore in Francia, ebbe una Croce al merito a Berlino. Nel 2018 vinse anche il Premio alla Carriera del Festival (partecipò ben 15 volte) ma, a causa delle sue precarie condizioni di salute, salì sul palco, a ritirare il riconoscimento, la figlia. Lei non avrebbe potuto: la malattia le aveva fatto perdere progressivamente l’uso delle gambe e la memoria. Oggi gli italiani, ma non solo loro, la piangono. Dalle più alte cariche dello Stato in giù. Ma forse, in vita, come dichiara oggi un affranto Pippo Baudo: «Con lei noi italiani non siamo stati generosi. Era un’artista vera».
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24 Aprile 2021
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