Allarme per le minacce ai giornalisti italiani
ROMA In Italia i giornalisti sono «regolarmente minacciati e presi di mira», non solo dalla criminalità organizzata ma anche da esponenti di movimenti politici (in particolare neofascisti e militanti del M5S) e dai «negazionisti» del Covid-19. La situazione è più grave nell’area di Roma e nel Sud. Lo sottolinea Reporter Senza Frontiere (Rsf) nel suo rapporto annuale sulla libertà di informazione, che vede l’Italia stabile al quarantunesimo posto in «zona gialla», ovvero tra quei Paesi dove la situazione è «piuttosto buona».
Una ventina sotto scorta
Ci sono però, ricorda Rsf, una ventina di giornalisti italiani costretti a vivere sotto protezione permanente. A livello globale l’esercizio del giornalismo è «totalmente o parzialmente bloccato» in più di 130 Paesi. In fondo alla classifica si confermano la Cina, il Turkmenistan e la Corea del Nord; mentre ai primi posti per la libertà di stampa ci sono Norvegia, Finlandia e Svezia. In calo la Germania dopo che decine di giornalisti sono stati attaccati da manifestanti anti-restrizioni sanitarie.
METRO
© RIPRODUZIONE RISERVATA