Tra la Roma e Fonseca a giugno sarà divorzio

CALCIO È stato lo stesso Paulo Fonseca a prendersi le responsabilità per un campionato non all’altezza delle aspettative, dopo il collasso di Torino-Roma. E questo, nel linguaggio del calcio, vuol dire che le strade dell’allenatore e quelle del club capitolino si separeranno, a fine anno. A prescindere da come andrà a finire l’Europa League. 
I fatti parlano chiaro. Nel girone di ritorno in 12 partite la Roma ha portato a casa 17 punti dei 36 disponibili. La classifica dice settimo posto, a -8 dall’Europa dall’obiettivo Champions. E l’anno scorso a quest’ora i punti su 12 partite erano 16 (quest’anno però c’è la semifinale di Europa League ad abbellire il bilancio del tecnico lusitano). Con questi numeri, Luis Enrique a fine stagione salutò. E così farà anche Fonseca: rumors capitolini lo vogliono molto vicino al Napoli, dove la sorte di Gattuso sembra ormai già segnata. Per quanto riguarda la panchina giallorossa, si parla molto di Sarri, ma la verità è che il tecnico toscano amerebbe tornare in Premier League: Ramadani, il suo agente Ramadani però avrebbe incontrato più di una volta il ds giallorosso ThiagoPinto. L’unica certezza è che questa Roma, che nelle idee di Fonseca avrebbe dovuto «dominare il gioco» sembra ogni volta un elefante che ha paura del topolino (il Bologna, all’Olimpico, sembrava a tratti il Real Madrid) e quindi ora non si può che migliorare. Ma giovedì in campionato c’è un brutto cliente:l’Atalanta.