La solitudine di Pirlo in una annata da dimenticare

CALCIO Riuscirà Andrea Pirlo a tenere lontana dalla testa dei suoi giocatori la pressione derivante dalla Super League? È questa la nuova missione dell’allenatore bianconero, che numeri alla mano quest’anno ha già perduto malamente il confronto con i suoi predecessori, da Sarri ad Allegri. A sette giornate dal termine del campionato, la Juventus si trova in una situazione impensabile ad inizio stagione: i bianconeri sono quarti a 13 punti dall’Inter capolista, e rischiano di perdere anche la corsa per la qualificazione in Champions League (sempre che esista ancora, vista la bomba Super League) dopo la sconfitta di Bergamo che li ha fatti scivolare al quarto posto in classifica. Basterebbe questo per far capire che le strade del club e dell’allenatore bresciano si separeranno, a  fine stagione. Ma intanto, ora che l’uragano Super League sta scuotendo dalle fondamenta il calcio c’è anche l’insidia della distrazione a complicare il lavoro di Pirlo: cosa farà Ronaldo sapendo che non è detto che la squadra arrivi quarta e che comunque difficilmente giocherà la Champions League? Come reagirà la squadra? Tutto si complica in un sistema di gioco involuto: a bergamo i bianconeri non hanno praticamente mai tirato in porta, anche per via della prestazione incolore di Morata, sempre più uno dei fattori negativi di questa squadra nel 2021.  In tutto questo, l’aver abdicato allo scudetto con mesi di anticipo resta forse una colpa che coinvolge anche la società. Ma che, come tutti sanno, pagherà solo Pirlo.