il caso grillo
7:15 pm, 19 Aprile 21 calendario

I genitori della ragazza: Grillo «ridicolizza il nostro dolore»

Di: Redazione Metronews
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«Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante». Lo dicono, attraverso il loro legale Giulia Bongiorno, i genitori della ragazza italo-svedese che ha denunciato di essere stata stuprata, nel luglio del 2019, da Ciro Grillo, figlio del garante del M5S e tre suoi amici, tutti indagati dalla Procura di Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo. I genitori hanno visto il video mandato in rete da Beppe Grillo in cui dice che il figlio è innocente e in cui parla di «divertimento».
«Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l’angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste, che non hanno nemmeno il pregio dell’”inedito» dicono ancora i genitori della giovane, che aveva denunciato il presunto stupro al suo ritorno a Milano da una vacanza in Costa Smeralda.
Le accuse della Procura di Tempio Pausania al figlio di Grillo e agli tre ragazzi sono molto gravi. «Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno», «afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka» e «costretta ad avere rapporti di gruppo» dai quattro giovani indagati che hanno «approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica» di quel momento. Pagine su pagine di orrori, come apprende l’Adnkronos, raccontati dalla giovane studentessa italo-svedese S.J, di appena 19 anni, che avrebbe subito, nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 2019, una violenza di gruppo nella villa in Costa Smeralda di proprietà di Grillo.
Molte le reazioni critiche, dal Pd a Forza Italia. I M5s Vito Crimi e Paola Taverna hanno espresso solidarietà al padre Grillo, ribadito la fiducia nella magistratura e accusato i media di sciacallaggio.
«Con il suo video sbraitante in difesa del figlio Ciro Beppe Grillo mostra in tutta la sua evidenza il funzionamento della vittimizzazione secondaria: le donne non sono credute, la violenza viene minimizzata, il comportamento della ragazza giudicato quasi fosse lei l’accusata”. Lo afferma Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, a proposito del video diffuso dal comico. «Non si è consenziente perché si denuncia ‘dopò. E quanto tempo dopo una vittima di stupro perfetta dovrebbe denunciare la violenza?”, chiede provocatoriamente Veltri.
“Nonostante tutto ciò che sappiamo sulle dinamiche della violenza, ogni comportamento di una donna che denuncia uno stupro viene guardato con sospetto. Non si è consenzienti quando si è obbligate ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà o quando non si può prestare consenso perché ubriache».
 

19 Aprile 2021
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