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8:20 pm, 18 Aprile 21 calendario

Scontro sulla Superlega Il calcio europeo al bivio

Di: Redazione Metronews
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CALCIO La guerra sotterranea è diventata guerra totale ed aperta: da una parte l’Uefa che vuole lanciare una nuova formula della Champions League e dall’altra chi vorrebbe invece puntare -dalla prossima stagione-  ad una Superlega ancora più carica di profitto. Un campionato, diciamo così, tra i migliori club europei. La Lega Serie A ieri ha riunito sul tema un consiglio direttivo d’urgenza, una sorta di summit per prendere posizione su una situazione imminente. La spallata è arrivata ieri a mezzanotte, quando12 grandi club hanno comunicato di aver ufficialmente gettato le basi per la creazione di una nuova competizione. Si chiamerà Super League ed ha già un sito internet ufficiale. I “cospiratori” sono sei squadre inglesi (Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Tottenham), tre spagnole (Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid) e tre italiane (Juventus, Inter e Milan).
Il calcio europeo dunque trema. L’Uefa ha minacciato denunce, per l’esattezza una causa da 50 miliardi: ha minacciato anche di escludere dalle competizioni i club “ribelli”,.quelli che partecipassero alla Superlega. Potrebbe arrivare poersino il ritiro di Coppe e trofei vari vinti finora.  
«La Uefa, la Federcalcio inglese e la Premier League, la Federcalcio spagnola e la Liga, la Federcalcio italiana e la Lega Serie A, hanno appreso che alcuni club inglesi, spagnoli e italiani potrebbero aver pianificato di annunciare la loro creazione di una cosiddetta SuperLega “chiusa”. Se ciò dovesse accadere, ci teniamo a ribadire che noi ma anche la Fifa e tutte le federazioni affiliate, resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà» . E’ la replica dell’Uefa e delle principali federazioni dei top 5 campionati internazionali alla possibile nascita di una SuperLega europea. 
«Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi, non può essere altrimenti -si legge nel comunicato-. Come annunciato in precedenza dalla Fifa e dalle sei federazioni, ai club interessati sarà vietato di giocare qualsiasi altra competizione a livello Nazionale, europeo e mondiale e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le proprie nazionali» . 
«Ringraziamo quei club di altri paesi, in particolare i club francesi e tedeschi, che si sono rifiutati di iscriversi a questa possibilità. Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. E quando è troppo è troppo» , conclude la nota dell’Uefa. 
Come funziona la SuperLeague?
Innanzitutto bisogna dire che non sostituirebbe la classica Champions League: inizialmente ne di diventerebbe concorrente sul mercato dei diritti televisivi, ma è chiaro che con il trasbordo dei migliori club in un’altra competizione, l’idea sarebbe qualla di far fallire la Champions e di divorarla nel giro di un annetto, al massimo.
Il format prevede 20 squadre: 15 membri fondatori, ovviamente qualificati di diritto, e 5 club ammessi a rotazione in base ai risultati sportivi. La formula prevede due gironi da 10 squadre: le prime tre di ogni gruppo accedono direttamente ai quarti di finale (non ci sarebbero gli ottavi), insieme alle due vincenti degli spareggi fra quarta e quinta classificata. Dai quarti di finale la formula ricalca quella dell’attuale Champions League: andate e ritorno, eliminazioni fino alla finale. 
Perchè questa scissione
Soldi. Il motivo di questa rumorosa separazione sta nel fatto che l’elite del calcio europeo ha fatto i conti con il Covid e ne è uscita male, malissimo: ora i club vogliono quindi gestire direttamente gli incassi di sponsor e diritti televisivi senza mediazioni, con l’idea di moltiplicare le entrate. Ancora una volta, quindi, i tifosi sono visti come un mercato da spremere. La pandemia del resto ha prodotto una crisi di sistema e la Superlega è considerata l’unica via per rilanciare il calcio. Idea criticabile? Probabilmente sì, da molti punti di vista. Ma inattaccabile sul lato economico: a conti fatti si tratterebbe di 350 milioni a stagione per club più un contributo “una  tantum” di 4 miliardi per poter garantire la programmazione. E tanti saluti all’Uefa, al tetto degli investimenti e così via. 
Le reazioni
Come detto sopra, l’Uefa non l’ha presa bene. Ma la cosa sta provocando un terremoto anche politico. Le Federazioni di Italia, Spagna e Inghilterra stanno valutando di non assegnare il tiutolo qualora la vincitrice  sarà una delle partecipanti alla Superlega. Al premier britannico Boris Johnson non piace la Super League calcistica, della quale peraltro fanno parte ben sei club inglesi. Per il premier il piano danneggerà lo sport e i club inglesi che hanno aderito – Manchester United, Liverpool, Chelsea, Arsenal, Manchester City e Tottenham – non dovrebbero fare altri passi. Più chiaro il presidente francese Emmanuel Macron, che condanna il progetto affermando che “minaccia il principio europeo del merito sportivo”. L’inquilino dell’Eliseo ha anche espresso il suo apprezzamento nei confronti dei club francesi che finora hanno rifiutato di aderire. No anche dal premier italiano Mario Draghi: «Il Governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport».
Ma la banca americana JPMorgan ha confermato che finanzierà il progetto di Superlega europea del calcio. “Posso confermare che stiamo finanziando l’operazione”, ha detto un portavoce londinese della banca all’Afp, aggiungendo di non avere ulteriori commenti in questa fase.
Tifosi molto delusi
«Che schifo, non possiamo essere favorevoli chiaramente. A chi piace il calcio, ha chi ha seguito la squadra sotto la pioggia, con la neve, in casa e in trasferta, non può piacere la Superlega. Ci sarà qualcosa di grosso sotto» ha detto ieri Loris Grancini, capo ultras dei Viking della Juventus. E come lui, sui social, milioni di tifosi. 
 
 

18 Aprile 2021
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