Consumi
11:35 am, 15 Aprile 21 calendario

Confcommercio: “La ripresa è solo un’illusione ottica”

Di: Redazione Metronews
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ROMA La ripresa dei consumi a marzo, secondo la Confcommercio, è solo “un’illusione ottica”.
Se l’indicatore dell’associazione torna a registrare, dopo tredici mesi, una variazione tendenziale positiva con un incremento del 20,6%, la ripresa illusoria deriva dal confronto con un periodo del 2020 nel quale erano state sostanzialmente chiuse quasi tutte le attività.
“Dopo aver archiviato un primo trimestre ancora caratterizzato da un segno negativo (-1,3% congiunturale, leggermente sopra le stime del mese scorso che indicavano -1,5%) – spiega in una nota Confcommercio – ad aprile il Pil è atteso crescere in misura molto contenuta (+0,2%) su marzo. Su base annua, la variazione è del +22,1%. Nonostante questa confortante valutazione, il rischio di non raggiungere una crescita superiore al 4% nell’intero 2021 si fa più concreta”. 
“A tredici mesi dall’inizio della crisi sanitaria – prosegue – le condizioni economiche dell’Italia permangono gravi, ma in progressivo miglioramento. Le difficoltà nel contenere l’epidemia, problema non solo italiano, continuano a procrastinare l’avvio di una fase di controllata e ragionevole ripresa. Molti indicatori appaiono in recupero, e proprio adesso c’è la necessità di distinguere i segnali di genuina ripartenza da quelli illusori, derivanti dal mero confronto statistico rispetto ai primi mesi della pandemia durante i quali furono sostanzialmente inibite moltissime attività.”
“Se per molti beni, soprattutto durevoli per la casa, la ripresa è sostenuta dall’impiego di una parte di risparmio accumulato in eccesso e da un ri-orientamento strutturale verso la fruizione dell’ambiente domestico, – si legge ancora nella nota di Confcommercio – i rimbalzi registrati nella spesa per servizi sono ancora solo e soltanto effetti ottici di confronto statistico tendenziale”.
L’indicatore dei consumi segnala a marzo il ritorno, dopo più di un anno, in territorio positivo, con una crescita del 20,6% nel confronto annuo che, “comunque – sottolinea Confcommercio – appare largamente insufficiente a compensare le perdite dei consumi patite un anno fa. In altre parole, il livello della spesa reale a marzo 2021 è ancora inferiore a quello di marzo 2019 del 19%. Questa dinamica sottintende, peraltro, una riduzione in termini congiunturali, cioè rispetto a febbraio, legata al restringimento delle misure per il contenimento della pandemia messe in atto nel mese di marzo”. 
Confcommercio osserva inoltre che “l’apparente recupero ha interessato quasi esclusivamente i beni, mentre per i servizi la situazione si configura sostanzialmente come il raggiungimento di una soglia minima oltre la quale è praticamente impossibile scendere. Infatti, tale soglia, per molti comparti della filiera turistica, della mobilità e delle attività legate al tempo libero, si approssima oggi, pericolosamente all’azzeramento della domanda. Permane a rischio la sopravvivenza di molte imprese del comparto, se non verrà loro permesso al più presto di tornare a operare secondo un programma definito. In alcuni ambiti della domanda di beni, in particolare abbigliamento e calzature, gli incrementi tendenziali di marzo, a due o anche a tre cifre, non sono sufficienti a colmare le perdite pregresse: nel confronto con i valori del 2019, le riduzioni di spesa in termini reali sono ancora attorno al 30%”.

15 Aprile 2021
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