Enrico Brignano
6:00 am, 6 Aprile 21 calendario

Brignano: «Una risata può sempre aiutare!»

Di: Redazione Metronews
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TV SHOW Dopo il successo della prima stagione del 2020 e dei 2 speciali natalizi, torna Un’ora sola vi vorrei da stasera su Rai 2. Sessanta minuti di divertimento per 7 martedì con Enrico Brignano, pronto a mette in campo la sua capacità di rileggere il mondo con ironia.
Brignano, rieccoci! Così uguali eppure cambiati da una pandemia che tallona le nostre certezze. Che show sarà? 
«Squadra che vince non si cambia. Si partirà sempre dall’attualità cui si legano considerazioni, ricordi, divagazioni, sketch e monologhi. Lo schema rimane lo stesso, stesso contenitore ma contenuti “freschi di giornata”».
Con lei sul palco anche la comica Marta Zoboli: cosa combinerà? 
«Con Marta stiamo studiando una serie di sketch in cui lei interpreterà ogni volta un personaggio diverso, fornendo così lo spunto per fare ironia e satira sull’oggi. Uno dei primi personaggi per esempio sarà un’esperta di vaccini… le star del momento. Sono molto contento di questa new entry: le donne comiche sono merce preziosa e rara».
Con Brignano ritroviamo la compagna, Flora Canto, e la “scena del letto”?
«Beh non poteva mancare! Quest’anno saremo addirittura in tre, io Flora e il pancione. Un omaggio a Sandra e Raimondo che è diventato un cavallo di battaglia, che abbiamo fatto nostro inserendo quel che fa ridere in primis noi nel ménage a due».
Ma si può ancora ridere di questi tempi o, parafrasando un film cult, “Non ci resta che piangere”? 
«Da sempre la risata ha aiutato gli uomini anche nei momenti di maggior difficoltà. Quello che è importante è il linguaggio e il rispetto, ma fare ironia aiuta a superare le asperità e spesso anche a comprendere meglio la realtà. È uno sguardo dall’alto, una panoramica su quel che sta accadendo dentro e fuori di noi».
Avrà diversi ospiti…
«Certamente, avremo Nina Zilli per la prima puntata e Casadilego per la seconda. Come nelle passate edizioni, gli ospiti giocheranno con noi e parteciperanno al racconto della storia anche con percorsi inaspettati».
Quanto manca il live a un artista avvezzo alle grandi platee? 
«Come l’aria. Da 35 anni, quasi ogni sera, sono su un palco in mezzo alla gente: vivo di applausi, risate e un flusso continuo di emozioni dal palco alle platee e viceversa, anche quando il teatro non è un teatro ma un’arena e il pubblico è composto da migliaia di persone. La dimensione live non può non mancarmi. Sono come un corridore sulla linea di partenza, aspetto il segnale per rituffarmi nel mio habitat naturale».
 
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

6 Aprile 2021
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