Nancy Brilli
6:49 am, 24 Marzo 21 calendario

“Nulla sarà come prima: si riparte da zero!”

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nancy Brilli (all’anagrafe Nancy Nicoletta Lina Ortensia Brilli, nata a Roma, classe 1964) è l’ospite d’onore della XVI edizione di Cortinametraggio, la kermesse diretta da Maddalena Mayneri, che cala il sipario il 28 marzo. Un festival diverso, in un clima di pandemia. 
Come lo vive Nancy Brilli?
«Mi sembra un piccolo miracolo essere a un festival e anche di buon auspicio, perché è tutto tanto difficile in questo lungo periodo, e rivedere gente per lavoro e stare insieme mi fa ben sperare. Una cosa costruttiva che ho fatto durante il lockdown? Mi sono messa a studiare i social: interessante vedere che possono funzionare bene. Ho scritto per il teatro e la tv, tutte cose che sono state fermate causa Covid, ma che spero partano. Certo, questa terza ondata mi ha veramente spaventata: non ero preparata pensavo ne saremmo usciti prima». 
Attrice pluripremiata, tra cinema, fiction, teatro, come vede il futuro? Riavremo i nostri spazi? 
«Certo! Se riusciamo a vaccinarci tutti, e dobbiamo farlo, riapriremo finalmente! Bisogna crederci oppure si crolla: io mi aggrappo a questo. Penso positivo. Devo!».
Cinema e teatro, in particolare, già in crisi prima della pandemia, hanno avuto il colpo di grazia. Si poteva evitare?
«Guardandomi intorno, mi verrebbe da non far nulla e buttarmi sul letto per non alzarmi più. Ma dobbiamo rimboccarci le maniche e credere al futuro. Siamo obbligati, non per noi stessi che bene o male abbiamo vissuto, ma per i nostri figli. Se il problema fosse stato il cinema e il teatro saremmo tutti guariti: certo si poteva fare il distanziamento e magari anche il tampone prima di entrare nelle sale evitando di chiudere del tutto. Inutile ora recriminare. Cosa fatta capo ha! Come dicevano gli antichi. Cominciamo da qua! Tutto il lavoro precedente è stato azzerato e dobbiamo costruire un nuovo mondo: non sarà più come prima. Sarà una grande fatica riportare gente al cinema e al teatro, anche se la richiesta è tanta».
Ha lavorato con tantissimi registi diversi: da Pasquale Squitieri a Dario Argento a Lamberto Bava, da Bozzetto a Verdone, e poi Garinei, Carlo Vanzina, Brizzi, Solfrizzi… Chi le è rimasto più impresso?
«È un amarcord, dopo 37 anni di carriera ne avrei da dire! Voglio solo ricordare la bellezza di registi come Giorgio Capitani e Vanzina che amavano gli attori. “Amo recitare con autori-attori” diceva Capitani, e io con lui ho sempre riscritto i miei ruoli. È successo altre volte. Ma mi è capitato anche d’incontrare registi che si sentivano sminuiti e volevano sempre imporsi: però il film è una visione d’insieme e anche tu che reciti non  saprai mai come sarà, perché poi c’è il montaggio, la musica, ci sono i tagli e il prodotto finale è un’altra cosa…».
Da chi le piacerebbe essere diretta sul set oggi?
«Il mio preferito tra gli italiani è Matteo Garrone: ha una visione diversa da tutti gli altri. Mi piace molto la sua estetica. Tra gli stranieri, su tutti, Almodòvar: mi ci butto! Se decidesse di fare un altro film andrei a piedi da Roma a Madrid!».
La sua attrice preferita?
«Amo tutte le “grandi vecchie” come Judy Davis, Meryl Streep, è quasi banale dirlo. Mi piace anche Viola Davis…».
Che ne pensa delle attrici che si rifanno i connotati?
«Che hanno un grave disagio: non si accettano come sono. Ora, a parte il fatto d’invecchiare in ordine, senza essere sgradevole, cosa che è bene per sé e per chi ti sta accanto: ci sono cose, come le labbra a canotto e gli zigomi alti, che proprio non capisco. Ma chi e quando è stato deciso che fossero belli? Per me sono orribili. Fermare il tempo, poi, è un’illusione. Tocca accettarsi e imparare a stare a proprio agio con il corpo che cambia: certe manipolazioni non sono sane né belle».
Per chi farà il tifo ai prossimi Oscar?
«Per l’italianissima Laura Pausini: è un’artista che si è fatta da sola, ammazzandosi di fatica a forza di tournée in giro per il mondo. È molto brava, al di là del tipo di musica». 
Progetti-sogni nel cassetto di Nancy?
«Ho dei progetti miei che sto scrivendo: una cosa musicale per questa estate, una vera commedia con musiche. Dovevo partire con una trasmissione in tv e un film, vedremo, Covid permettendo».
Ha avuto un’intensa vita sentimentale oltre che professionale: meglio, secondo lei, avere dei rimpianti o dei rimorsi?
«Né gli uni né gli altri. È importante solo aver vissuto bene e intensamente». 
 
 
 
ORIETTA CICCHINELLI

24 Marzo 2021
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