Nucleare
1:40 pm, 21 Marzo 21 calendario

Mosca accusa Londra “Viola trattati su bombe”

Di: Redazione Metronews
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Il governo del Regno Unito viola il Trattato di non proliferazione nucleare visto che il premier Boris Johnson ha annunciato di voler aumentare la sua riserva di testate nucleari del 40%. Lo ha detto l’ambasciatore russo a Londra, Andrei Kelin, avvertendo che il rapporto politico tra i due paesi “è quasi morto”.  “Questa è una violazione del Trattato di non proliferazione e di molti altri accordi che puntano alla riduzione del numero di armi”, ha detto il diplomatico, in una dichiarazione all’emittente radiofonica britannica LBC. 
Il 16 marzo, il governo ha annunciato di voler aumentare il tetto massimo di testate in dotazione dall’attuale 180 a 260, come parte della nuova strategia di politica estera e di difesa e identificato la Russia come “una minaccia” per il Regno Unito, mentre la Cina è considerata un rischio ma anche un possibile partner commerciale.
Kelin ha detto oggi che Londra “menziona la Russia quattordici volte come una minaccia acuta” nel documento, ma “non c’è una sola prova”.  Secondo l’ambasciatore, la considerazione si basa sull’avvelenamento del 2018 dell’agente “doppio” Sergei Skripal e di sua figlia nella città inglese di Salisbury (entrambi sopravvissuti), che Londra attribuisce a Mosca anche se le accuse sono considerate infondate dalla Russia. Secondo Kelin, comunque, Regno Unito e Russia dovrebbero “rilanciare i loro rapporti economici”, soprattutto ora che, dopo la Brexit, Londra è alla ricerca di nuovi partner commerciali.
Ma a denunciare sono anche gli attivisti, secondo i quali il potenziamento delle scorte di armi nucleari nell’ambito della nuova politica estera e di difesa della Gran Bretagna rappresenta una violazione del trattato internazionale di non proliferazione, dicono esperti ed attivisti sul nuovo piano Global Britain del premier Johnson. Secondo le critiche infrangerebbe l’articolo 6 del trattato. Il cambio di rotta è stato giustificato da Downing Street con “il riconoscimento dell’evoluzione dell’ambiente di sicurezza, inclusa la gamma in via di sviluppo di minacce tecnologiche e dottrinali”. 
Il coro di critiche, rilanciato dai media britannici, insiste sulla violazione che rappresenterebbe tale politica, in direzione opposta rispetto all’impegno di un disarmo nucleare graduale preso dal governo di Londra con la firma del Trattato internazionale di non-proliferazione nucleare (Tnp) del 1968, entrato in vigore due anni dopo. L’altro motivo di violazione denunciato da opposizione laburista, esperti e attivisti risiede nell’intenzione dichiarata della Gran Bretagna di riservarsi il diritto di usare armi nucleari anche contro Stati non nucleari “se la futura minaccia delle armi di distruzione di massa, come le capacità chimiche e biologiche, o le tecnologie emergenti che potrebbero avere un impatto comparabile, lo rendesse necessario”. “Dall’Europa all’Oceano indiano, ora questo governo ha la fama di infrangere il diritto internazionale, non di difenderlo” ha dichiarato alla camera dei comuni Sir Keir Starmer. “La decisione del Regno Unito di aumentare le scorte di armi di distruzione di massa nel bel mezzo di una pandemia è irresponsabile, pericolosa e viola il diritto internazionale” ha attaccato Beatrice Fihn, direttore esecutivo della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (Ican).  “E’ un annuncio profondamente deludente, con il quale la Gran Bretagna viola gli obblighi previsti dall’articolo 6 del trattato di non proliferazione” ha detto Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project. “Mentre il popolo britannico sta lottando per far fronte alla pandemia, una crisi economica, la violenza contro le donne e il razzismo, il governo sceglie di aumentare l’insicurezza e le minacce nel mondo. Questa è mascolinità tossica in mostra” ha sottolineato Kristensen, che sottolinea anche come la scelta britannica sia in controtendenza rispetto agli altri Paesi. “Mentre la maggior parte delle nazioni del mondo sta aprendo la strada a un futuro più sicuro senza armi nucleari aderendo al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, il Regno Unito sta spingendo per una nuova pericolosa corsa”.   
“Non solo il Regno Unito non sta compiendo i passi necessari verso il disarmo, ma sta volontariamente e attivamente intraprendendo una nuova corsa agli armamenti nucleari, in un momento in cui i presidenti Biden e Putin hanno rinnovato il loro trattato bilaterale di riduzione nucleare” ha insistito Kate Hudson, segretaria generale della campagna del Regno Unito per il disarmo nucleare. “La Gran Bretagna non deve essere responsabile di spingere il mondo verso la guerra nucleare. Questa è una mossa pericolosa e irresponsabile e deve essere invertita” ha avvertito Hudson.
La nuova linea del governo Johnson non piace neanche al Partito nazionale scozzese, che guida l’esecutivo in Scozia, dove l’arsenale nucleare è attualmente collocato.   “E’ un’ultima polizza assicurativa, è un’ultima garanzia contro minacce e stati ostili” ha replicato alla Bbc Dominic Raab, primo Segretario di Stato e Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth. Per lui, porre fine a tre decenni di graduale disarmo è una scelta dettata dal fatto che “nel tempo, man mano che le circostanze cambiano e le minacce cambiano, dobbiamo mantenere un livello minimo credibile di deterrente”.
Minimizza la portata della decisione anche un portavoce ufficiale del premier BoJo, sottolineando che “la cifra di 260 testate è un tetto, non un obiettivo. Continueremo a tenerlo sotto controllo alla luce del clima di sicurezza internazionale e ad apportare le modifiche necessarie”. In merito alle motivazioni che hanno portato il governo ad operare la scelta del riarmo nucleare, Raab ha puntato il dito sugli “stati armati col nucleare che negli ultimi anni hanno ignorato ogni norma, pertanto avere un deterrente nucleare credibile rimane il miglior modo per proteggere noi stessi e i nostri alleati della Nato”. Il mancato rispetto degli obblighi legali presi da Londra costerà al Paese critiche e censure alla prossima conferenza del Trattato di non proliferazione, in agenda per agosto alle Nazioni Unite.
Al mondo sono 9 i Paesi in possesso di armi nucleari; in Europa si tratta di Gran Bretagna e Francia. Gli altri Stati nucleari riconosciuti dal Tnp sono Stati Uniti, Russia e Cina. Anche l’India, il Pakistan e la Corea del Nord hanno armi, e si ritiene che anche Israele ne abbia benché non lo abbia mai ammesso.

21 Marzo 2021
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