Pubblica Amministrazione
2:25 pm, 10 Marzo 21 calendario

Pubblica amministrazione, firma e patto per la riforma

Di: Redazione Metronews
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“Ci tengo al dialogo e al confronto con i sindacati”, ha detto Draghi, aprendo con queste parole il suo intervento prima della firma a Palazzo Chigi.   Draghi sottolinea: “La pandemia e il Pnrr richiedono nuove professionalità. Lo smart working ha cambiato il modo di lavorare. Bisogna investire in formazione. L’età media del pubblico impiego è di 51 anni. Nel 2001 era di 43 anni. Nel settore pubblico c’è molto da fare, perchè se i servizi pubblici non funzionano, si crea una società più ingiusta. La pandemia ha rivelato la centralità del settore pubblico”.
L’accordo è contenuto in 6 articoli tra il presidente del consiglio, Mario Draghi, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e i segretari generali di Cisl, Cgil e Uil, Luigi Sbarra, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Le parole d’ordine sono dialogo e progettazione unitaria.  Coesione sociale e creazione di buona occupazione saranno i pilastri di ogni riforma e di ogni investimento pubblico previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Semplificazione, investimento nel capitale umano, innovazione, digitalizzazione, formazione, rinnovo dei contratti sono i capisaldi del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”.
OBIETTIVI
– Riconoscere alla Pa il ruolo centrale di motore di sviluppo e catalizzatore della ripresa: la semplificazione dei processi e un massiccio investimento in capitale umano sono strumenti indispensabili per attenuare le disparità storiche del Paese, curare le ferite causate dalla pandemia e offrire risposte ai cittadini adeguate ai bisogni.
– Assicurare la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori nell’innovazione dei settori pubblici, sostenuta dagli investimenti in digitalizzazione.
– Avviare una nuova stagione di relazioni sindacali che punti sul confronto con le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e porti a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021.
– Valorizzare il personale pubblico in servizio e stabilire il diritto-dovere soggettivo di ogni pubblico dipendente alla formazione.
 STRUMENTI
– Il Governo emanerà in tempi brevi gli atti di indirizzo all’Aran per il riavvio della stagione contrattuale: i rinnovi interessano 3,2 milioni di dipendenti pubblici per un aumento medio di circa 107 euro.
– Nei futuri ccnl del pubblico impiego sarà definita una disciplina normativa ed economica del lavoro agile che superi l’attuale assetto emergenziale garantendo condizioni di lavoro trasparenti.
– Attraverso i contratti del 2019-2021 si provvederà alla successiva rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze.
– Saranno disegnate politiche formative di ampio respiro: in particolare competenze informatiche e digitali.
– Sarà valorizzato il ruolo della contrattazione integrativa.
– Saranno implementati gli istituti di welfare contrattuale, anche con riferimento al sostegno alla genitorialità e all’estensione al pubblico impiego delle agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato per la previdenza complementare e i sistemi di premialità.
PRECEDENTI
– Il 23 luglio del 1993 l’allora presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi e il ministro del Lavoro, Gino Giugni, siglarono il “Protocollo per la politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo”, un accordo storico con i sindacati e le associazioni imprenditoriali che pose fine ad anni di conflitti sancendo il criterio della concertazione delle parti sociali e definendo il modello della contrattazione a due livelli, nazionale e integrativo. 

10 Marzo 2021
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